Da Parigi arrivano notizie positive: l’Economic Outlook dell’Ocse apprezza quanto fatto dal Bel Paese, sia in termini d’impegno politico, sia di
Da Parigi arrivano notizie positive: l’Economic Outlook dell’Ocse apprezza quanto fatto dal Bel Paese, sia in termini d’impegno politico, sia di concretezza economica.
Secondo l’ente sito nel Château de la Muette, il PIL italiano conoscerà un’espansione dello 0,8% fino a fine 2015, raggiungendo un progresso di 1,4 punti percentuale nel 2016, che rimarranno stabili anche nel 2017. Leggermente ritoccata verso l’alto la precedente previsione fornita a settembre, per la quale l’ammontare esatto dell’aumento del PIL italiano sarebbe stato dello 0,7% nel 2015 e del +1,3% l’anno seguente. In linea con il rapporto OCSE le stime del Governo, per le quali i dati sarebbero +0,9% e +1,6%.
Solo notizie positive quindi, nonostante sia sempre opportuno considerare come i dati di cui sopra, per quanto titolari del segno più, costituiscano margini di crescita davvero risibili, portando solo alla luce un’inversione di tendenza, sicuramente beneaugurante, che continui da mesi.
Da segnalare l’aumento della fiducia di famiglie e imprese, complementata da un rilancio della produzione industriale: il tutto ha senza dubbio il sapore di un dolce punto di partenza.
Capitolo deficit di bilancio: secondo l’analisi, dovrebbe ridursi al 2,6%, seguito da un robusto debito pubblico innalzato verso quota 134,3%, a cui seguirebbe una flessione verso il 133,5% nel 2016 e un’ulteriore diminuzione fino ad arrivare al 131,8% nel 2017; buone notizie dal mercato del lavoro, che riceve feedback positivi dall’OCSE, che stima la disoccupazione in calo di 0,4% punti percentuale, passata dal 12,7% nel 2014, al 12,3% del 2015 e che scenderebbe ancora nel prossimo biennio giungendo all’11,7% nel 2016, per attestarsi all’11% nel 2017.
Per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, i dati di cui sopra hanno una paternità precisa: “Il Governo italiano ha attuato riforme significative che hanno stimolato la crescita, in particolare il Jobs Act, che ha portato a un considerevole incremento dei contratti a tempo indeterminato e allargato la rete di sicurezza sociale, rendendo la crescita più inclusiva; il miglioramento del mercato del lavoro sta trainando la fiducia di consumatori e imprese nonché, insieme ai bassi prezzi di energia e materie prime, il potere d’acquisto e i consumi privati”.
Non mancano anche dei moniti, sulla cui oggettività è impossibile obiettare, riferendosi all’annosa situazione delle sofferenze bancarie, ma, anche qui, da Parigi, mostrano di benedire l’operato dell’Esecutivo: “Recenti iniziative del Governo, come procedure fallimentari più efficaci e tempi più brevi per la cancellazione delle sofferenze dai bilanci bancari, sono passi positivi per ravvivare il mercato del credito”.
Nonostante la difficile realizzazione di un siffatto sistema, anche l’OCSE auspica la creazione di una Bad Bank, che permetta di far respirare l’arteria finanziaria tricolore malata, intasata di Non Performing Loans.
La ripresa c’è stata e c’è, adesso è questione di tempo e di riscontri.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.