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Lo Spread Tra Greggio WTI E Brent Si Attesta Al Di Sotto Dei 50 Centesimi

Da
Barry Norman
Aggiornato: Dec 22, 2015, 16:24 GMT+00:00

I titoli globali sono focalizzati sul continuo ribasso dei prezzi del greggio che recentemente hanno postano i minimi degli ultimi 11 anni. Il greggio WTI

Lo Spread Tra Greggio WTI E Brent Si Attesta Al Di Sotto Dei 50 Centesimi

Lo Spread Tra Greggio WTI E Brent Si Attesta Al Di Sotto Dei 50 Centesimi
I titoli globali sono focalizzati sul continuo ribasso dei prezzi del greggio che recentemente hanno postano i minimi degli ultimi 11 anni. Il greggio WTI guadagna 26 centesimi nella sessione asiatica poiché i trader hanno approfittato dei minimi storici e della debolezza del dollaro per acquistare il prodotto. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come nella sessione di lunedì il dollaro statunitense si sia mosso in ribasso sulla scia dei deludenti numeri rilasciati dagli Stati Uniti. Il Brent guadagna 34 centesimi. Il greggio WTI é scambiato a 36,07$ mentre il Brent si attesta su quota 36,56$. Lo spread tra i due combustibile é inferiore a mezzo dollaro. tale scenario mostra una enorme ingiustizia nei mercati. le notizie che vedono il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama approvare la revoca del divieto sulle esportazioni di petrolio potrebbero dare inizio ad una nuova era per la concorrenza di questi due tipi di greggio. Entrambi i combustibili hanno testato i minimi del 2004, i trader non vedono nessuno spiraglio di lice e l’eccesso della produzione non mostra segni di rallentamento. L’iran si prepara a colpire i mercati.

E’ stato un anno storico e volatile per il greggio che ha subito un drammatico ribasso del 68% sulla scia di un eccesso della produzione. Venerdì il greggio WTI posta i minimi degli ultimi sei anni a 34,50$ al barile. Il crollo dei prezzi ha provocato una forte confusione nel settore, innescando la perdita di decine di migliaia i posti di lavoro, un aumento delle insolvenze aziendali e un massiccio calo dei prezzi delle azioni. molti esperti di greggio di Wall Street  non escludono la possibilità di assistere ad un rimbalzo verso la fine del 2016, tuttavia, lo scenario potrebbe essere addirittura peggiore.

Mike Witter, responsabile globale della ricerca del petrolio presso la  Societe Generale ha dichiarato: “La strada da percorrere é ancora lunga. il problema dell’eccesso dell’offerta durerà ancora a lungo”. La Goldman Sachs scommette che nel mese di febbraio i prezzi del greggio si attesteranno su una media di 38$ al barile, un numero inferiore a quello mostrato per la maggior parte dell’anno.

Il problema è che il  tanto atteso “riequilibrio” del mercato mondiale del petrolio deve ancora accadere. In altre parole, l’offerta mondiale di greggio rimane nettamente al di sopra della domanda. L’eccesso della produzione è stato innescato principalmente dagli Stati Uniti.

Un greggio a buon mercato ha innescato un ribasso della produzione statunitense dai livelli record registrati ad aprile del 2015, tuttavia, il calo non é riuscito a ridurre il surplus dell’offerta globale. L’eccesso dell’offerta era talmente tanto elevato da innescare un “ingorgo” nelle petroliere in attesa di scaricare i barili a largo della costa del Golfo degli Stati Uniti. A tale proposito, ricordiamo come nel mese di novembre le petroliere non sono riuscite a scaricare il loro carico poiché i centri di stoccaggio erano stracolmi. Contemporaneamente, le scorte di greggio mondiali hanno raggiunto livelli record. Secondo la Goldman Sach i limiti di archiviazione potrebbero essere raggiunti nei primi mesi del 2016.

Tale scenario é una splendida notizia per i guidatori statunitensi che hanno beneficiato dei prezzi della benzina nazionale in prossimità dei 2$ al gallone. Lunedì la AAA ha stanziato il prezzo medio del gas degli Stati Uniti a 1,998$ a gallone, mentre il servizio di monitoraggio dei prezzi del combustibile della GasBuddy.com ha calcolato una media nazionale a 1,995$ al gallone. Si tratta del prezzo più basso dal 25 marzo del 2009.  Non siamo sorpresi, infatti, gli automobilisti possono accreditare un eccesso globale di greggio alla pressione costante sui prezzi del gas.

Il forte ribasso dei prezzi dell’energia iniziato verso la metà del 2014 è stata una manna dal cielo per i consumatori, tuttavia, non abbiamo  assistito ad aumento degli investimenti come inizialmente previsto dagli economisti, poiché i consumatori sembrano riluttanti a spendere il loro colpo di fortuna.

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