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L’Iran definisce “illogico” il piano per il congelamento della produzione proposto dall’Opec

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Feb 17, 2016, 10:42 GMT+00:00

Ora che le speranze di un taglio condiviso della produzione da parte dei paesi Opec e non-Opec sembrano svanire, i future sul petrolio greggio con

L’Iran definisce “illogico” il piano per il congelamento della produzione proposto dall’Opec

Ora che le speranze di un taglio condiviso della produzione da parte dei paesi Opec e non-Opec sembrano svanire, i future sul petrolio greggio con scadenza ad aprile si muovono in ribasso. Arabia Saudita, Russia e altri paesi si sono accordati per il congelamento degli attuali livelli di produzione ai livelli di gennaio, misura che lascerebbe comunque intatto l’eccesso di offerta attuale, ma l’Iran ha deciso di non aderire.

Dopo essersi mosso attorno ai $ 29 il barile per gran parte della sessione asiatica, il petrolio greggio WTI lascia sul terreno 25 centesimi scivolando a $ 28,79 il barile; la scorsa sessione si è chiusa in ribasso di circa 40 centesimi. Il brent, dopo aver ceduto $ 0,21 nel corso della sessione precedente, lascia sul terreno 31 centesimi scendendo a $ 31,87 il barile, per raggiungere poi a inizio sessione quota $ 32,83.

La nuova proposta presentata dai principali produttori di petrolio, la Russia e l’Arabia Saudita, invita i paesi membri dell’Opec a congelare la produzione ai livelli del mese di gennaio ma, affinché l’accordo possa concretizzarsi, si rende necessaria la partecipazione dell’Iran, che ha invece definito il piano “illogico”, decidendo di andare avanti per la sua strada e tentare di riguadagnare alcune quote di mercato perse nel periodo in cui era sottoposto alle sanzioni internazionali. Molti trader ritengono che un’eventuale decisione volta a congelare la produzione ai livelli di gennaio cambierebbe ben poco nell’equilibrio complessivo fra domanda e offerta, e non basterebbe ad alleggerire il surplus di 600.000 barili al giorno previsto per l’anno in corso. Gli ottimisti ritengono che il piano potrebbe spianare la strada a ulteriori iniziative nel caso in cui l’Arabia Saudita, altri paesi membri dell’Opec e la Russia dovessero ritenerlo necessario.

A causa del lunedì festivo negli Stati Uniti, i rapporti sulle scorte del gruppo industriale Istituto Americano del Petrolio (API) e quello dell’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA) verranno pubblicati rispettivamente mercoledì e giovedì, con un giorno di ritardo rispetto al solito. Dopo un rally registrato il giorno precedente a Wall Street, con gli investitori che ricercano indizi sui verbali della riunione della Federal Reserve di gennaio, mercoledì le borse europee dovrebbero aprire in rialzo.
Le piazze asiatiche invece si muovono principalmente in ribasso, con il Nikkei 225 che lascia sul terreno oltre l’1,3%. L’indice Shanghai composite e lo Shenzhen composite dalla Cina si muovono in leggero rialzo.
In tarda giornata gli investitori europei probabilmente reagirnno a due eventi chiave – i dati su occupazione e salari dal Regno Unito e i verbali della riunione del FOMC di gennaio. Gli investitori andranno alla ricerca di indicazioni nel confronto interno fra i membri della Fed sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse, dopo che il mese scorso la banca centrale ha deciso di lasciarli inalterati.

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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