Giovedì la coppia EUR/USD guadagna oltre l'1,25% dopo il deludente annuncio della Banca Centrale Europea, che taglia il tasso di interesse sui depositi
A inizio sessione la coppia EUR/USD ha raggiunto il minimo degli ultimi sette mesi e mezzo: i venditori short hanno continuato a cumulare posizioni fino all’annuncio della BCE. I trader prevedevano un’estensione del movimento ribassista fino al minimo di aprile a quota 1,0520 e forse fino al minimo di marzo a quota 1,0462.
Dopo una flessione iniziale, la valuta comune ha dato seguito al rally in scia alle dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi. Oltre al taglio dei tassi di interesse, Draghi ha dichiarato che la banca centrale procederà con un’estensione del programma di acquisto titoli fino al 2017. Ad alimentare ulteriormente il rally di copertura short l’assenza di una modifica significativa del programma mensile di acquisto titoli, aldilà del denaro che sarà reinvestito. L’azione di prezzo suggerisce che gli investitori puntavano su un’estensione e su un’espansione del detto programma.
Alla notizia l’indice del dollaro USA ha lasciato sul terreno oltre l’1%, contribuendo a sostenere una sterlina britannica pesantemente iper venduta e i contratti future sull’oro con scadenza a febbraio.
Nonostante il forte ribasso del dollaro all’annuncio della BCE, in chiusura di sessione potremmo osservare un recupero significativo, alla luce della divergenza fra la politica monetaria della BCE e quella della Federal Reserve Usa. Il biglietto verde potrebbe ricevere supporto dai trader rialzisti in previsione di un aumento dei tassi, il 16 dicembre. Mercoledì il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha soffiato sul fuoco dichiarando di “non vedere l’ora” di procedere con lamento.
L’oro all’annuncio della BCE sia è allontanato dal minimo degli ultimi sei anni. La Banca centrale ha tagliato il tasso sui depositi da -0,20% a -0,30%, lasciando però invariato a 0,05 il tasso di rifinanziamento, che determina il costo dei prestiti alle banche alle audizioni settimanali della BCE.
Dopo l’imponente ondata di vendite di mercoledì, giovedì i future sul petrolio greggio con scadenza a gennaio si muovono all’interno della gamma di oscillazione. Il tonfo di ieri è stato alimentato da un aumento delle scorte. Oggi, il mercato è stato sostenuto dal calo del dollaro USA e dalla notizia che l’Arabia Saudita avrebbe proposto un accordo per l’anno prossimo per ridare equilibrio ai mercati petroliferi. Secondo un rapporto, il taglio della produzione dei paesi OPEC potrebbe verificarsi solo se paesi come la Russia, il Messico, l’Oman e il Kazakistan si impegneranno a un’azione comune.
In altre notizie, il PMI definitivo per l’Euro Zona si attesta a 54,2, al di sotto della stima pari a 54,6. Nel Regno Unito il PMI del Terziario si attesta a 55,9, superando la stima di 55.1. Le vendite al dettaglio nella Zona Euro sono scese dello 0,1% contro una previsione dello 0,2%.
Venerdì, gli Stati Uniti rilascerà il suo ultimo rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli per il mese di novembre. Si prevede un incremento della retribuzione media oraria dello 0,2%, una variazione dell’occupazione di 201000 unità e il tasso di disoccupazione fermo al 5,0%.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.