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L’euro E’ Sopravvalutato Mentre Il Dollaro E’ Scambiato Ai Minimi Recenti

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 12, 2013, 19:26 UTC

Questa mattina l'Euro tocca gli 1.30$ guadagnano 7 punti ed è negoziato a 1.397$.La moneta è troppo cara e il peso del valore grava sulle esportazioni

L’euro E’ Sopravvalutato Mentre Il Dollaro E’ Scambiato Ai Minimi Recenti

Questa mattina l’Euro tocca gli 1.30$ guadagnano 7 punti ed è negoziato a 1.397$.La moneta è troppo cara e il peso del valore grava sulle esportazioni della zona euro e sulla domanda di fabbrica. La maggior parte degli analisti prevedono che l’euro raggiunga gli 1,32$ entro la fine dell’anno, infatti, molti affermano che il rincaro della suddetta valuta sia dovuto ad un dollaro statunitense in continuo ribasso sebbene l’economia degli Stati Uniti registri una crescita economica superiore alla maggior parte delle economie globali. Ieri la valuta comune si è mossa al rialzo guadagnando lo 0,2% sul retro dei numeri rilasciati dall’indice DX e dei dati contrastanti provenienti dalle diverse aree della regione., tuttavia il debole sentimento di mercato ha limitato l’ascesa dell’euro che sempre nella giornata di ieri tocca un massimo intra-day a 1.381$ chiudendo a 1.3785$.

L’ultimo rilascio del rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli francesi, nel trimestre terminato a settembre, rimane invariato allo 0.1% mentre l’Indice dei prezzi al consumo (CPI) tedesco, nel mese di novembre, resta allo 0.2%. Questa mattina il dollaro statunitense è scambiato a 79.89 rimanendo invariato di fronte a piccoli guadagni e altrettante perdite dovute all’odierno rilascio di numerosi dati statunitensi. Mercoledì, il DX registra una perdita marginale pari allo 0,1%. La valuta si muove al ribasso sul retro delle forti stime effettuate nel corso della scorsa settimana riguardanti le vendite al dettaglio che hanno mostrato la più significativa crescita economica mondiale. Inoltre, le previsioni riguardanti l’imminente avvio del piano di ridimensionamento dello stimolo monetario della Fed supportate da un notevole bilancio del Paese hanno ammortizzato il forte calo del dollaro statunitense che tocca un minimo intra-day a 79,755 chiudendo a 79,89.

Questa mattina lo yen giapponese perde 15 punti sul dollaro statunitense ed è scambiato a 102,58$. La prossima riunione della Fed potrebbe dare avvio al programma di ridimensionamento dello stimolo monetario, possibilità che grava notevolmente sulla valuta Giappone, incapace di postare un piccolo rimbalzo, pertanto quest’ultima si muove fortemente al ribasso toccando i recenti minimi contro il dollaro e l’euro.  Il Consiglio sembra aver raggiunto un accordo  bipartisan sul bilancio che porrebbe fine ai tre anni di impasse e fiscale instabilità del Paese, eliminando così i possibili ostacoli temuti dalla Fed per l’avvio dell programma di ridimensionamento dello stimolo monetario. La propensione al rischio degli investitori é scemata sulla crescente possibilità di una nuova politica monetaria che potrebbe prendere piede già dalla prossima riunione della Federal Reserve, in programma per Martedì e Mercoledì della prossima settimana. La coppia EUR/JPY continua ad essere negoziata in prossimità dei più recenti massimi a 141.29¥. La svendita degli asset ad alto rendimento aveva inizialmente portato ad una riduzione delle posizioni a breve termine sullo yen salito contro l’euro a quota 141.20¥ allontanandola dai massimi quinquennali a 142.19¥. Tale mossa però si è rilevata particolarmente breve, infatti, la voluta comune rimbalza a 141.42¥, registrando una crescita giornaliera pari allo 0,2%.

Ricordiamo come la vendita del dollaro australiano sia spesso direttamente proporzionale alla crescita dell’avversione al rischio, pertanto la suddetta valuta perde ilo 0,2% contro il dollaro statunitense. Nonostante i numeri migliori del previsto circa l’occupazione australiana che, nel mese di novembre, hanno mostrato un incremento di 21.000 posti di lavoro tra offerte full-time e part-time, la valuta rimane invariata a 0,9023$. Contrariamente a quanto detto, giovedì, la Banca centrale della Nuova Zelanda mantiene la sua posizione sostenendo una linea dura e segnalando come i tassi di interesse potrebbero iniziare ad aumentare già nel primo semestre del prossimo anno. Tali affermazioni hanno contribuito a spingere il kiwi al rialzo che tocca gli 0,8275$, guadagnando lo 0.2% contro i minimi postati durante la notte a 0,8201$.

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