"Aumenteranno i tassi di interesse"? Questa è la grande domanda di oggi, che tutti si pongono. Non vi è alcuna certezza sul contenuto della decisione del
Tuttavia, la decisione non rappresenterà un evento rivoluzionario. I tassi dovrebbero aumentare lentamente, in modo graduale. La prima mossa della Fed dovrebbe essere di lieve entità. Attualmente, la Fed ha un obiettivo che va dallo 0,0% allo 0,25% e, in base alle aspettative, dovrebbe portarlo allo 0,25%-0,50%, pari a 25 punti base. In termini di tasso di interesse, la manovra è decisamente di lieve entità.
La giornata di oggi offre diversi scenari. Secondo Hsbc, l’incremento dei tassi potrebbe essere modesto, elevato o non avvenire affatto. Pertanto, ammesso che la Fed innalzi i tassi di interesse nella giornata di mercoledì, gli investitori si concentreranno sul contenuto della dichiarazione sulla politica monetaria e sull’aggiornamento delle prospettive economiche della Fed, al fine di tentare di misurare il ritmo degli incrementi dei tassi nel 2016.
Secondo gli analisti, un “innalzamento modesto” vede uno scenario in cui gli indicatori sostengono un incremento dei tassi graduale nel 2016. Se tale previsione dovesse realizzarsi, gli strateghi di mercato si aspettano un deprezzamento del dollaro e una diminuzione del rendimento dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. In questa settimana, il dollaro si è mosso in rialzo, raggiungendo quota 98,16 nella giornata di oggi.
Un innalzamento graduale avverrebbe anche qualora la Fed affermasse, nella sua dichiarazione sulla politica monetaria, di voler osservare un aumento dell’inflazione verso il tasso obiettivo del 2% o di poco inferiore, prima di procedere a nuovi incrementi dei tassi di interesse. La recente azione dei prezzi suggerisce che gli investitori si stanno preparando a uno scenario simile.
Dall’altra parte, vi è un incremento notevole. Qualora la dichiarazione della Fed non seguisse lo schema gradualista da molti anticipato, il dollaro beneficerebbe di un rialzo “di avversione al rischio”, che renderebbe vulnerabili l’Aussie, il kiwi e le valute di diversi mercati emergenti — con il real brasiliano, il peso colombiano, la lira turca, il ringgit malese e il peso messicano che potrebbero soffrire i deflussi maggiori. Il dollaro statunitense potrebbe salire al di sopra di quota 101 e l’oro potrebbe facilmente scendere al di sotto del livello di supporto dei 1100$.
Che accadrebbe se la Fed adottasse la terza opzione, lasciando i tassi invariati, Secondo Hsbc, “ciò rappresenterebbe un segnale di preoccupazione per la crescita degli Stati Uniti e dell’economia globale.” Il risultato più probabile sarebbe un deprezzamento del dollaro nei confronti delle sue controparti del G-10. Lo yen registrerebbe i risultati migliori, mentre la sterlina si muoverebbe in ribasso, dato che molti anticipano un simile rinvio dell’innalzamento dei tassi di interesse anche da parte della Banca d’Inghilterra. Nei mercati emergenti, la reazione sarebbe biforcata, così come per le valute con un bilancio esterno più forte. Probabilmente, gli speculatori in oro e altri metalli congelerebbero le loro posizioni. Durante la sessione asiatica, l’oro viene negoziato a quota 1063,80, in calo di 2 dollari.