Le fiamme che divampano a ridosso degli impianti di sabbie bituminose di Fort McMurray, responsabili dell'evacuazione di circa 90.000 persone avvenuta la
Le fiamme che divampano a ridosso degli impianti di sabbie bituminose di Fort McMurray, responsabili dell’evacuazione di circa 90.000 persone avvenuta la scorsa settimana, si sono spostate verso est su terreni scarsamente popolati.
Si espandono ora su 241 mila ettari, con un ritmo di crescita molto inferiore; il fenomeno continua comunque a rappresentare una minaccia. Le basse temperature contribuiscono a contenerne l’espansione ma, a partire da sabato – secondo Chad Morrison, responsabile per la tutela della fauna in Alberta – si prevede l’arrivo di un fronte d’aria calda e secca. “Siamo ancora lontani dalla fine di questa lotta” dichiara in una teleconferenza insieme ad altri funzionari. (Rogers)
La scorsa settimana tre importanti società petrolifere hanno ammesso di non essere nelle condizioni di poter adempiere ad alcuni contratti sul petrolio greggio canadese. B.P. e Philips 66 hanno comunicato ai propri clienti che alcuni gradi di petrolio greggio canadese non saranno resi disponibili, mentre Suncor, la più grande azienda produttrice del Canada, ha avvisato i propri clienti che alcuni rifornimenti dalla regione saranno impediti a causa delle fiamme.
Nel corso del periodo dell’incendio è stato perso circa 1 milione di barili di petrolio il giorno, circa la metà della normale produzione giornaliera dai giacimenti di sabbie bituminose. L’Alberta possiede la terza più grande riserva di petrolio greggio al mondo ed è il primo paese esportatore verso gli Stati Uniti.
La temporanea riduzione del flusso di petrolio ha contribuito a spingere il prezzo del WTI in rialzo. Il greggio statunitense ha chiuso la settimana a 46,38, per un incremento settimanale del 3,85%. Il Primo Ministro ha assicurato che il Governo parteciperà alla ripresa e recupero della città dei giacimenti di sabbie bituminose.
“Per molti anni, fort McMurray ha contribuito in maniera sostanziale al benessere del Canada, e alla crescita della nostra economia. Ora questa comunità ha bisogno di aiuto, e posso garantire che il Canada non farà mancare il proprio sostegno”.
Secondo il portavoce Rob Evans, venerdì le fiamme erano a 12 chilometri dal sito di sabbie bituminose di Surmont, 63 chilometri a sud-est di Fort McMurray, ma fino a giovedì mattina non si è osservato un avanzamento. Le operazioni saranno sospese finché l’Alberta non consentirà ai cittadini di passare la nottata all’accampamento di Surmont.
Venerdì abbiamo osservato un crollo dei prezzi del petrolio che secondo gli analisti è da imputare alle prese di beneficio effettuate in seguito al forte rally del giorno precedente in vista del fine settimana, nella speranza diffusa in un possibile alleggerimento dell’eccesso di offerta. L’OPEC sostiene che l’eccesso di offerta a cui è imputabile il calo dei prezzi iniziato a metà 2014 potrebbe alleggerirsi in conseguenza a un calo della produzione da parte dei paesi esterni al cartello delle 13 nazioni produttrici di petrolio. Questa settimana il Brent è salito a quota 47,89, per un rialzo del 5,55%. I mercati hanno reagito alla sostituzione del Ministro del Petrolio Saudita. Appena qualche tempo fa le speranze di un accordo nei paesi Opec e non per un contenimento della produzione avevano spinto i prezzi in rialzo. Ora il direttore esecutivo della società petrolifera nazionale Saudita ha annunciato un aumento della produzione, prevedendo comunque un aumento dei prezzi.
“Domanda e offerta ritroveranno un equilibrio entro la fine dell’anno o nel corso del primo trimestre del prossimo anno. Quando ciò avverrà il mercato riprenderà un trend rialzista” afferma Amin Nasser, amministratore delegato di Saudi Aramco (CNN).
È stato recentemente annunciato che, come parte dell’ambizioso programma del principe Mohammed bin Salman per la modernizzazione dell’economia nazionale, che Aramco farà un’offerta pubblica di azioni per finanziare lo sviluppo a livello internazionale e un fondo di investimento.