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Le dichiarazioni della Fed e le mosse delle autorità cinesi confondono gli speculatori in valuta

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 11, 2015, 17:29 UTC

Nella giornata di lunedì, il dollaro ha sperimentato un cambio oscillante, con gli investitori che hanno tentato di decifrare le dichiarazioni di due

Le dichiarazioni della Fed e le mosse delle autorità cinesi confondono gli speculatori in valuta

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Nella giornata di lunedì, il dollaro ha sperimentato un cambio oscillante, con gli investitori che hanno tentato di decifrare le dichiarazioni di due membri della Federal Reserve, Fischer and Lockhart. Fischer, il nuovo membro della Fed, vice e braccio destro di Janet Yellen, sembra avere padroneggiato il linguaggio della banca centrale degli Stati Uniti come un esperto. La Fed parla una lingua quasi tutta sua, con i trader professionisti che provano a capire e interpretare ogni singola parola della banca centrale, spesso senza raggiungere un accordo su quel che la Fed abbia effettivamente detto e la Federal Reserve non fornisce mai spiegazioni.

Nella giornata di ieri, Stanley Fischer, vicepresidente della Federal Reserve, ha affermato che la piena occupazione è prossima a essere raggiunta, ma la bassa inflazione suggerisce che, per la banca centrale, non è ancora il momento di aumentare i tassi di interesse. Apparendo sulla televisione nazionale degli Stati Uniti, Fischer ha dichiarato: “Ci troviamo in una situazione di inflazione molto massa, quasi piena occupazione, ma inflazione molto bassa.”

Fischer ha aggiunto: “Non abbiamo intenzione di mantenere i tassi così bassi per sempre, e dobbiamo guardare avanti mentre procediamo. Ciò detto, sono i dati che devono muoverci e dobbiamo chiederci a che punto siamo.”

Secondo Fischer, parte del divario è dovuto a fattori che possono diminuire col progredire dell’anno, come, ad esempio, il forte calo del prezzo del petrolio dell’anno scorso. Tuttavia, anche escludendo gli effetti dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, l’inflazione principale è stata dell’1,3% nel mese di giugno. Diverse banche centrali fissano un certo livello di inflazione obiettivo. Tuttavia, la Fed ha un doppio mandato: piena occupazione e stabilità dei prezzi.

Per quanto concerne l’occupazione, Fischer ha dichiarato che la Fed sta operando “bene” e ha aggiunto che “la preoccupazione in merito a questa situazione non svanirà finché non vedremo sia l’inflazione sia l’occupazione ritornare a livelli più normali”, in parte spiegando perché la Fed non ha deciso di aumentare il tasso di interesse durante la riunione di giugno.

Nella mattinata di martedì, il dollaro si è mosso in rialzo per venire negoziato a quota 97,40, con la mossa delle autorità cinesi per svalutare lo yuan che ha confuso i mercati. Nella giornata di martedì, la Banca Popolare Cinese ha lasciato deprezzare lo yuan contro il dollaro di circa il 2%, risultato di un’inattesa variazione della politica economica che ha agitato i mercati valutari internazionali. La banca centrale cinese ha dichiarato che aveva deciso di permettere alle forze di mercato di giocare un ruolo più ampio nel mercato valutario del paese, e ha annunciato un importante cambiamento nella modalità del calcolo del valore giornaliero fisso o medio dello yuan.

In un discorso tenuto nel pomeriggio di lunedì, Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, ha affermato: “Ritengo che il momento dell’innalzamento dei tassi interesse sia vicino”, anche se non vi è “una data prestabilita.” Lockhart, per quest’anno membro del Fomc con diritto di voto, ha dichiarato all’Atlanta Press Club che “i dati in arrivo detteranno la tempistica della decisione.” Nella dichiarazione al termine della riunione di giugno, la Fed ha affermato di credere che un aumento dei tassi di interesse sarà garantito una volta che “il mercato del lavoro abbia mostrato qualche ulteriore segnale di miglioramento.”

Un rapporto del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, pubblicato in data 7 agosto, ha mostrato come, nell’ultimo mese, i datori di lavoro abbiano offerto 215000 posti di lavoro in più, in linea con l’aumento medio mensile di 211000 unità registrato nell’anno in corso. Il tasso di disoccupazione si mantiene al 5,3%, le ore medie settimanali sono salite e il tasso di sottoccupazione è sceso. La pubblicazione del rapporto sull’occupazione per il mese di agosto è prevista per il 4 settembre.

L’euro si muove in ribasso contro un dollaro più forte a quota 1,0965, con le valute asiatiche che risentono della tensione causata dalle decisioni delle autorità cinesi. L’Aussie ha perso 79 punti, raggiungendo quota 0,7333, e il NZD è sceso di 66 punti, toccando quota 0,6554.

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