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Le conseguenze della Brexit sull’Italia

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Jun 24, 2016, 15:26 GMT+00:00

Il day after del referendum UK si preannuncia interlocutorio. Era prevedibile che con l’uscita di Sua Maestà dall’UE gli scenari sarebbero cambiati, con

Le conseguenze della Brexit sull’Italia

Il day after del referendum UK si preannuncia interlocutorio.

Era prevedibile che con l’uscita di Sua Maestà dall’UE gli scenari sarebbero cambiati, con mercati isterici e conseguenze anche per il Bel Paese.
Conseguenze dettate da normali logiche espositive, ma niente che mini la stabilità del sistema.

Nel dettaglio, Piazza Affari ha aperto stamattina con un ribasso del 4,2%, registrando un calo importante ma fisiologico in linea con il resto del Continente.

È di 11 punti percentuali il ribasso dell’indice Ftse Mib, a cui seguono le percentuali negative delle banche tricolore che in fase di avvio di seduta non sono riuscite a fare prezzo. Primato per Mps con il -44%, a cui segue Unicredit con il -35%, poi Banco Popolare al -32%, Bpm con -24% e chiude Intesa con il -21,9%.
Cali teorici per Fca (-14,29%), Telecom (-14,8%) e Buzzi (-10,79%), tra i pochi in contrattazione.

Ribassi anche per Leonardo-Finmeccanica: Equita Sim taglia il prezzo obiettivo di 0,8 punti (15,5-14,7), insistendo sul buy.
Per la banca d’investimento milanese il gruppo “subisce l’effetto traslativo negativo dovuto alla svalutazione della sterlina”, specie considerando come nel 2015 dal Regno Unito sia arrivato il 14% del fatturato, auspicando quindi “un effetto negativo sulla sua valutazione del 5% circa” a 14,7 euro per azione.

L’effetto su Leonardo-Finmeccanica è in linea con il resto dell’Europa, come per esempio il gruppo Thales: ciò indica conseguenze per l’intero comparto aerospaziale.
Nella fattispecie nostrana, Leonardo potrebbe trovarsi nella scomoda posizione di ridurre la propria esposizione verso Londra, inaugurando un effetto domino inevitabile e sancendo il fallimento di una cooperazione militare europea che avrebbe portato introiti non indifferenti.

Alla luce del voto inglese è lampante un’ondata di ansia e isterismi di mercati e operatori, ma la situazione è ancora in divenire e troppo neonata per essere stigmatizzata in un senso o nell’altro.

Per quanto i ribassi siano stati palesi, risulta importante considerare come il Bel Paese non abbia una grande esposizione verso Albione, così come sarà interessante valutare con pazienza le scelte dei grandi gruppi italiani, solo allora sarà possibile avere una visione di insieme sulla vicenda.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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