Le azioni di copertura short e gli aggiustamenti di posizione in vista delle feste sostengono il mercato del petrolio greggio

Martedì i future sul WTI con scadenza a febbraio si muovono in direzione laterale con una tendenza al rialzo; intanto gli investitori continuano ad aggiustare le posizioni in vista delle vacanze di Natale e Capodanno. Nonostante un orientamento leggermente rialzista, i guadagni saranno probabilmente limitati, dato che anche il prossimo anno verosimilmente l’offerta è destinata a superare ampiamente la domanda.

Secondo Goldman Sachs “lo scenario più probabile rimane quello per cui gli incrementi di riserve di petrolio nel complesso rimarranno vicini alla capacità di stoccaggio, nonostante il margine di manovra si sia ancora una volta ridotto”.

Goldman Sachs prosegue sostenendo che lo squilibrio superiore alle aspettative di 1,5 milioni di barili al giorno in questo trimestre probabilmente si estenderà fino a metà 2016 a causa delle temperature miti he sembrano destinate a pesare sulla domanda.

Secondo un’altra fonte, Energy Aspects, il mercato andrà a trovare un nuovo equilibrio verso la fine del prossimo anno ma il ritmo di prelievo di scorte dipenderà dai livelli di produzione dei paesi Opec.

Il rapporto settimanale sul petrolio atteso domani pubblicato dall’Agenzia d’Informazione sull’Energia USA dovrebbe indicare un incremento di scorte pari a 2,0 milioni di barili.

Su Comex, dopo un rally della durata di due giorni i future sull’oro con scadenza a febbraio si muovono in direzione laterale tendente al ribasso. Il mercato dovrebbe continuare a consolidare fino alla fine dell’anno, con i trader che aggiustano le posizioni adattandole al momentum ribassista del dollaro USA e al clima di incertezza riguardo i tempi del prossimo incremento dei tassi di interesse.

La coppia EUR/USD continua a consolidare mentre GBP/USD raggiunge i minimi settimanali; questo rappresenta una reazione mista ai dati sul Prodotto Interno Lordo USA che nel terzo trimestre registra un incremento del 2% annuo, leggermente superiore rispetto all’1,9% previsto, ma sotto il 2,1% dello scorso anno.

un rapporto privato indica per il mese di novembre un calo delle vendite di case esistenti al 10,5%, la più forte contrazione dal luglio 2010. I trader prevedevano una lettura pari a 5,32 milioni contro i 4,76 milioni effettivamente registrati.

La coppia EUR/USD ha ricevuto anche supporto dall’esito delle consultazioni del fine settimana in Spagna, che mettono potenzialmente a rischio le riforme economiche della quarta più grande economia dell’eurozona.

Mercoledì gli investitori avranno la possibilità di reagire agli ultimi dati sul Pil definitivo in Gb. Inoltre, negli Stati Uniti sarà pubblicato rapporto sui beni durevoli, sulla spesa personale e sulla vendita di nuove case.