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L’Arabia Saudita Imposta Il Bilancio Su Una Media Di 29$ Al Barile

Da
Barry Norman
Aggiornato: Dec 29, 2015, 20:28 GMT+00:00

L'unico interesse dei mercati è rimanere concentrati sui prezzi del greggio che hanno recuperato nettamente prima della festa di Natale per poi restituire

L’Arabia Saudita Imposta Il Bilancio Su Una Media Di 29$ Al Barile
L’Arabia Saudita Imposta Il Bilancio Su Una Media Di 29$ Al Barile

L’unico interesse dei mercati è rimanere concentrati sui prezzi del greggio che hanno recuperato nettamente prima della festa di Natale per poi restituire i guadagni subito dopo. martedì mattina il greggio WTI è scambiato a 36.83$ mentre il Brent é negoziato a 36.68$. Le azioni asiatiche oscillano tra guadagni e perdite all’interno di volumi ridotti dettati dal conto alla rovescia per la fine dell’anno e dalla turbolenza dei mercati. Il metallo giallo si  muove in rialzo poiché il dollaro statunitense e i metalli preziosi perdono terreno sulla borsa di Londra a causa della rinnovata preoccupazione per il rallentamento dell’economia cinese.

Il greggio WTI oscilla tra guadagni e perdite. Il contratto sulla borsa di New York perde il 3,4% poiché il programma dell’Iran di incrementare la produzione grava sul mercato. Il greggio WTI con consegna a febbraio perde l’1,29£ per attestarsi su quota 36,81$ al barile sul Mercantile Exchange di New York. Lunedì il volume di tutti i future di greggio sulla borsa di New York si attesta di oltre il 50% al di sotto della media a 100 giorni.

Martedì i future del gas naturale guadagnano l’1,4%. Nella sessione di ieri hanno postato un rialzo del 10%, un terzo in linea retta, sulla scia delle previsioni che vedono la fine delle calde temperature invernali che hanno limitato la domanda di cherosene. I volumi scambiati sono diminuiti durante le vacanze. fino ad ora solo 5.000 contratti WTI sono passai di mano contro gli 8.953 contratti registrati il 7 Dicembre. Il mercato statunitense si riduce leggermente, diminuisce l’attività di perforazione, tuttavia, i prelievi si attestano a livelli record sulla prospettiva di un incremento delle esportazioni dopo  40 anni di divieto.

“L’aggiustamento di prezzo più rilevante è il premio di guadagno del WTI rispetto al Brent, fattore da attribuire per lo pià all’aumento dei divieti di esportazione del petrolio imposti dagli Stati Uniti” ha dichiarato la Phillip Futures con sede a Singapore. La società di brokeraggio ha poi aggiunto di aspettarsi “una settimana tranquilla” con le principali notizie provenienti dagli Stati Uniti con le scorte di inventario in uscita mercoledi e giovedì.

Mentre gli Stati Uniti riducono il mercato, quelli internazionali continuano a mostrare un eccesso della fornitura poiché produttori  la Russia e l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) continuano a produrre un surplus di combustibile cha va dal mezzo milione ai 2 milioni di barili giornalieri. Contemporaneamente rallenta la crescita delle economie emergenti soprattutto in Asia.

Martedì il greggio mantiene le perdite poiché l’Arabia Saudita ha annunciato un bilancio che riflette le aspettative di guadagno in scala e una minore spesa dettata dal forte ribasso dei prezzi.

Sulla borsa di New York i future hanno postato un lieve cambiamento dopo il ribasso del 3,4% registrato nella sessione di lunedì. Il più potente membro Opec ha dichiarato che il prossimo anno taglierà la spesa pubblica poiché si prevede un calo delle entrate della nazione del 15%. Il bilancio del regno per il 2016 é probabilmente basato sul un prezzo medio di 29$ al barile.

Il surplus mondiale che ha proiettato il greggio verso il suo secondo calo annuale potrebbe aumentare dopo che, questo mese, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha abbandonato i limiti della produzione. Il Brent, punto di riferimento per oltre la metà del greggio mondiale, potrebbe chiudere il 2015 in prossimità dei minimi degli ultimi 11 anni, danneggiando i paesi esportatori di energia e le aziende.

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