Ancora una volta, i mercati europei hanno aperto invariati. L'inizio della settimana ha visto ben pochi fattori in grado di muovere i mercati prima
Ancora una volta, i mercati europei hanno aperto invariati.
L’inizio della settimana ha visto ben pochi fattori in grado di muovere i mercati prima dell’attesa decisione sui tassi di interesse e le ancor più importanti proiezioni sull’economia che il Fomc pubblicherà nella giornata di oggi.
Il netto mutamento di opinione sulla politica economica riscontrabile nelle dichiarazioni dei membri del Fomc prima che entrassero di entrare nel tipico silenzio che precede la riunione è particolarmente indicativo. Inoltre, i toni da falco che hanno caratterizzato tali affermazioni suggerisce che il Fomc potrebbe correggere al rialzo le proiezioni di dicembre. L’unico vero interrogativo riguarda, dunque, la possibilità o meno di un’accelerazione sul sentiero dell’innalzamento dei tassi.
Prima delle ultime dichiarazioni da falco rese dai membri del Fomc, i mercati ritenevano che, nel corso dell’anno, la Fed avrebbe attuato due manovre restrittive. Tuttavia, con gli indicatori economici positivi e con l’inflazione che pare prossima a raggiungere l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, i membri del Fomc avranno molto su cui riflettere nell’elaborazione delle proiezioni per il 2017 e il 2018.
L’unico dato che deve ancora mutare è la mancata attuazione del programma elettorale da parte di Trump. L’incertezza che ancora circonda la riforma del sistema tributario e le misure di stimolo influiscono notevolmente sull’andamento al ribasso del dollaro, più delle vendite sul mercato.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, quella di oggi è un’altra giornata tranquilla. I dati rilevanti sono, infatti, limitati alla produzione industriale dell’Eurozona nel mese di gennaio e all’indice Zew di marzo sul sentimento nei confronti dell’economia della Germania e dell’Eurozona. Nella prima parte della sessione europea, i dati , se coerenti o superiori alle aspettative, sosterranno l’euro. Tuttavia, con i mercati divisi tra l’ottimismo per la ripresa economica e al preoccupazione per le elezioni che si terranno nei Paesi Bassi nella giornata di domani, il rialzo dell’euro potrebbe essere di scarsa entità. Per quanto concerne le elezioni nei Paesi Bassi, la tensione sta salendo e non è possibile escludere la vittoria dei populisti del Partito della Libertà.
Nei Paesi Bassi, a un giorno dalle elezioni, la crisi con la Turchia potrebbe favorire Wilders sebbene , in caso di vittoria, il leader populista non sarà probabilmente in grado di formare una coalizione. Il Partito della Libertà non dovrebbe, infatti, ottenere la maggioranza assoluta e ci si interroga su quali partiti potrebbero decidere di formare un governo con Wilders.
Negli Stati Uniti, i dati sono limitati all’indice dei prezzi alla produzione di febbraio, che verrà pubblicato nel pomeriggio di oggi e che difficilmente sarà un grado di muovere i mercati, soprattutto di portarli a riconsiderare la tanto attesa attuazione della manovra restrittiva della Fed che dovrebbe avere luogo nella giornata di domani. Al massimo, con il dollaro attualmente stabile. l’impatto dei dati sarà marginale.
Nel Regno Unito
Con i mercati in attesa della decisione del Fomc nella giornata di domani, la sterlina rimane al centro dell’attenzione a causa dei timori per la Brexit e per la decisione del governo scozzese di indire un nuovo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito, che ha portato un duro colpo al governo di Londra e alla valuta britannica.
Con la prevista conclusione della ribellione dei lord, verso la fine della giornata di lunedì, si era diffusa qualche buona notizia. Tuttavia, la possibilità di un referendum in Scozia con il governo britannico impegnato a negoziare il recesso dall’UE va ad accrescere quell’incertezza che mercati e imprese vorrebbero tanto evitare.
La giornata di oggi è priva di dati rilevanti sul Regno Unito. Pertanto, i mercati continueranno a concentrarsi sulla Breixt. Il governo britannico ha già annunciato che posticiperà l’attivazione della procedura di recesso ex art. 50 del TUE di una settimana, dopo la decisione sulla politica monetaria della Banca d’Inghilterra, prevista per la giornata di giovedì. Il recente deterioramento dell’economia del Regno Unito ha annullato ogni possibilità di innalzamento dei tassi nel breve periodo. L’unica sorpresa sarebbe, quindi, vedere la Banca d’Inghilterra discutere della necessità di ulteriori misure espansive. Intanto, la confusione sulla neutralità della Banca d’Inghilterra va ad aggiungersi alla volatilità che caratterizza la sterlina.
Alla redazione di questo articolo, la coppia GBP/USD perdeva lo 0,66% per toccare gli 1,21381$: nella giornata di oggi, è improbabile che il cambio torni a muoversi in rialzo. L’euro cede lo 0,07% contro il dollaro. In attesa della pubblicazione dei dati sull’inflazione e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, prevista per la giornata di domani, la sessione di oggi sarà dominata dal dollaro, il cui indice spot guadagna lo 0,22%. Durante la giornata, la preoccupazione per la Brexit e per le elezioni nei Paesi Bassi dovrebbe continuare a pesare sulla sterlina e sull’euro.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.