Mercoledì, i future sul WTI con scadenza a maggio chiudono in ribasso di $ 0,49 (-1,18%) e scivolano a $ 40,96; i dati diffusi dal gruppo industriale
Nel rapporto pubblicato martedì l’Istituto Americano per il Petrolio (API), un gruppo del settore, segnala un incremento delle riserve di greggio negli Stati Uniti pari a 8,8 milioni di barili, per un ammontare di 531,8 milioni, ai massimi storici. La crescita delle scorte segnalata dall’API supera di 5,7 migliori le stime degli analisti intervistati da Reuters. In giornata saranno pubblicati i dati ufficiali raccolti dal Governo degli Stati Uniti.
Stando alle previsioni dei trader, l’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA) segnalerà per la sesta settimana consecutiva un incremento delle riserve di petrolio ai massimi record, ma più probabilmente le riserve registreranno una contrazione. La scorsa settimana le scorte di petrolio greggio hanno registrato un incremento di 1,3 milioni di barili, mentre le stime per questa settimana indicano un incremento di 2,5 milioni di barili.
L’API segnala anche una flessione delle riserve di benzina di 4,3 milioni di barili, contro gli 1,5 previsti. La notizia potrebbe in parte alleviare il crescente sentiment ribassista sul mercato del petrolio greggio.
Un altro rapporto ribassista da parte della EIA potrebbe segnare l’apice sul mercato di future sul greggio, visto che gli investitori sono ansiosi di effettuare le prese di beneficio dopo l’imponente rialzo recentemente osservato. Nelle ultime sei settimane, nonostante dei miglioramenti marginali nelle dinamiche domanda/offerta, il prezzo del greggio ha subito un rialzo superiore al 50%. Il rally è dovuto in gran parte ai piani di congelamento della produzione (ai livelli di gennaio) disposti dai paesi Opec e non.
I trader esprimono anche preoccupazione in vista della riunione in programma per il 17 aprile, nella quale sono attese decisioni per un eventuale congelamento dei livelli di produzione. Il Qatar, paese organizzatore dell’evento, ha invitato i 13 paesi membri dell’Opec e i principali paesi produttori esterni all’organizzazione. Le trattative potrebbe portare a un ampliamento dell’accordo iniziale sul congelamento della produzione ai livelli di febbraio siglato da Qatar, Venezuela e Arabia Saudita, con l’aggiunta della Russia.
L’iniziativa ha contribuito a sostenere il rally sul mercato del petrolio, che martedì ha raggiunto i $ 41 il barile circa, in rialzo rispetto ai minimi degli ultimi 12 anni toccati a gennaio a quota $ 27 (nonostante persistano dubbi sull’effettiva capacità dell’accordo di influire sull’eccesso di offerta del mercato).
L’Iran deve ancora pronunciarsi sulla sua partecipazione alla riunione, ma i funzionari iraniani hanno messo in chiaro che Teheran non è disponibile al congelamento dei livelli produzione visto che, dopo aver incassato a gennaio il ritiro delle sanzioni da parte dei paesi occidentali, vuole aumentare le esportazioni.
Martedì la Libia ha annunciato l’intenzione di non partecipare alla riunione, mettendo in apprensione gli investitori rialzisti perché la decisione limiterebbe l’impatto di eventuali congelamenti della produzione da parte dei paesi Opec e non.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.