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La Situazione Italiana all’Alba del Nuovo Governo: Spread sopra i 190 punti e cds in Aumento del 43%

Da:
Alberto Ferrante
Aggiornato: May 24, 2018, 12:22 UTC

Mentre Conte riceve l'incarico dal presidente Mattarella, lo spread italiano BTP/Bund è schizzato sopra i 190 punti. I credit default swap a 5 anni hanno invece superato i 145 punti base. La situazione italiana contagia l'Europa, ma analisti parlano di opportunità di crescita e di investimento, in un'Italia ancora salvaguardata dalla BCE.

Grafico Mercato

Il clima scaturito dalle attuali incertezze del prossimo governo italiano, soprattutto in relazione alla politica estera e al rapporto con l’Europa, ha inevitabilmente influito anche sui Titoli di Stato. Mentre Conte riceve l’incarico dal presidente Mattarella, lo spread italiano BTP/Bund è schizzato sopra i 190 punti. E le previsioni sono ancora più drammatiche. Stando al parere di David Brown, CEO di New View Economics, lo spread potrebbe raggiungere valori compresi tra 600 e 800 punti base, con il rischio di contagiare anche il resto d’Europa, e soprattutto le economie dei mercati emergenti, quali Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, che sono state protagoniste di incrementi del PIL di gran lunga superiori rispetto alla media europea in questo primo trimestre del 2018.

Per molti investitori, tuttavia, i valori raggiunti dallo spread sono ingiustificati, e la prospettiva dell’uscita dell’Italia dall’euro sembra ancora assai remota, sebbene non vadano sottovalutate delle possibili tensioni con Bruxelles. L’Italia potrà quindi ancora contare sulla BCE, che ha acquistato oltre 340 miliardi di BoT e Btp, cercando di contrastare le recenti impennate.

Ciò su cui l’Italia è invece a rischio speculazione è il mercato dei derivati: i credit default swap a 5 anni (cds), ovvero il costo per assicurarsi contro il rischio di default in un Paese, ha superato i 145 punti base, mentre quello a due anni è risalito a 100 punti base. Nel complesso, nella scorsa settimana, il prezzo di tali derivati è salito del 43%, un triste record mondiale.

Tali valori hanno anche finito per influenzare i livelli di Spagna e Portogallo, che sono saliti del 30% e 35%, rispettivamente.

Inoltre, il Ftse Mib ha perso l’1,31%, e il valore azioni degli istituti di credito si è contratto, mentre  l’euro è sceso a 1,1711 dollari.

Nonostante le prospettive fin qui esaminate, molti analisti vedono nella situazione italiana un’opportunità per molti investitori. E’ quanto dichiarato da Bill Blain, strategist di Mint Partners, che parla di un contesto favorevole per via degli acquisti della BCE. Dello stesso avviso anche Peter Chatwell, strategist di Mizuho, che cita un serio stimolo fiscale che potrebbe costituire una seria prospettiva di crescita. Soprattutto considerando che, almeno per il momento, il debito italiano è ancora classificato come “investment grade”, e quindi non si rischiano valutazioni troppo negative da parte delle agenzie di rating.

Nel complesso, Cds a parte, il rischio di un attacco speculativo contro l’Italia è ridotto, in quanto il debito pubblico italiano è detenuto solo per il 31% da investitori esteri, naturalmente più inclini a voltare le spalle dopo i drammatici valori segnati dallo spread. I principali investitori extra-europei sono i fondi americani con l’1% del debito e quelli giapponesi con l’1.5%.

Come invece già anticipato, la BCE è titolare di circa 340 miliardi di euro di debito pubblico italiano. Ciò porta con sé numerose conseguenze positive, come la riduzione del costo di rifinanziamento del debito, aspetto che non dovrebbe essere sottovalutato dal prossimo governo.

 

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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