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La Scadenza Si Avvicina Velocemente Per Iran e P5+1

Da
Barry Norman
Aggiornato: Mar 31, 2015, 17:13 GMT+00:00

Il mercato del greggio WTI continua a traboccare poiché gli Stati Uniti e l'Opec continuano ad aumentare la produzione di oro nero. Dopo il rincaro dei

La Scadenza Si Avvicina Velocemente Per Iran e P5+1

La Scadenza Si Avvicina Velocemente Per Iran e P5+1
Il mercato del greggio WTI continua a traboccare poiché gli Stati Uniti e l’Opec continuano ad aumentare la produzione di oro nero. Dopo il rincaro dei prezzi della scorsa settimana dettato dalla crisi politica e dalla violenza nello Yemen, i trader hanno fatto un passi indietro e i prezzi del greggio hanno riportato un nuovo calo. Martedì mattina il greggio WTI perde 76 centesimi ed è scambiato a 47,96$ mentre il Brent posta un calo di 60 centesimi per attestarsi su quota 55,69$. Ricordiamo come nella sessione di lunedì i prezzi del greggio abbiano registrato un ribasso sulla scia della riunione tenutasi tra l’Iran e le sei potenze mondiali, riunione che aveva come argomento principale la possibilità di raggiungere accordo sul programma nucleare di Teheran, accordo che potrebbe porre fine alle sanzioni consentendo così un aumento delle esportazioni del greggio iraniano. Nella sessione di martedì, durante la riunione tenutasi a Losanna, in Svizzera, le due parti sembrano aver messo solide basi per un accordo. I funzionari hanno affermato di aver compiuto dei progressi, pertanto, molti investitori ritengono che si arriverà presto ad un accordo definitivo. Il 24 novembre del 2013, l’Iran e il P5+1, ovvero Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Germania, avevano compiuto il primo passo per il raggiungimento di un accordo sul programma nucleare iraniano chiedendo alla nazione di sospendere alcune attività nucleari particolarmente sensibili in cambio di un alleggerimento delle sanzione precedentemente imposte mostrandosi così intenzionate a compiere uno sforzo diplomatico per risolvere il problema.

I negoziatori hanno anche fissato la data del 31 Marzo 2015 come termine per delineare un quadro politico sull’argomento e la data del 30 giugno come scadenza finale per il raggiungimento di tale accordo al fine di trovare una risoluzione definitiva alla questione nucleare iraniana, oggetto di una lunga contesa. Secondo gli analisti, la sospensione delle sanzioni occidentali potrebbe consentire all’iran di incrementare la sue esportazioni di greggio di 1 milione di barili giornalieri.

Il surplus delle scorte continua a gravare sul mercato del greggio. Stando ai dati rilasciati dall’ Energy Information Administration, la scorsa settimana, la produzione di greggio degli Stati Uniti ha raggiunto i 9,422 milioni di barili giornalieri, i massimi dal 1983.

In pochi ritengono che non si arriverà ad un accordo definitivo. Il mercato del greggio continua a mostrare un eccesso delle scorte, infatti, stando ai recenti dati, la produzione globale di greggio supera la domanda di circa 1,5 milioni di barili al giorno (bpd).

Per i mercato finanziari il ribasso dei prezzi del greggio potrebbe risultare piuttosto positivo per i prezzi degli asset, scenario dettato da una costante crescita economica e una minore inflazione, elementi che estendono la tempistica di un possibile rialzo dei tassi di interesse. In realtà, le forti oscillazioni dei prezzi del greggio potrebbero creare una significativa instabilità finanziaria, soprattutto nei mercati del debito. Le società energetiche fortemente indebitate e i debitori sovrani, o quasi sovrani, con grandi fidi di greggio potrebbero dover affrontare un aumento del rischio delle difficoltà finanziarie. Il boom dei debiti da parte delle imprese energetiche, in particolar modo quelle legate alla produzione di greggio e di gas di scisto, ha dato vita ad un pericoloso eccesso di debito.

I mutuatari sovrani e quasi sovrani dei paesi dipendenti dal greggio sono altrettanto vulnerabili. Aziende energetiche come la Petrobras brasiliana, la Pemex messicana e la Gazprom russa sono tra i maggiori emittenti di debito dei mercati emergenti. Dal 2009 ad oggi, hanno preso in prestito circa 140bn di dollari nei mercati obbligazionari. La Petrobras ha circa 170 miliardi di dollari di debiti e costituisce una delle aziende più indebitate del mondo. Molte economie dipendenti dal greggio devono affrontare anche ulteriori problemi dettati da un crescente disallineamento della valuta.

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