Ormai è cosa nota: il cda di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il piano industriale 2016-2020, per il quale saranno stanziati ben 160 miliardi di
Ormai è cosa nota: il cda di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il piano industriale 2016-2020, per il quale saranno stanziati ben 160 miliardi di euro per aiutare l’Italia nella sua crescita. In più, in virtù del proprio status di Istituto Nazionale di Promozione, l’ente guidato da Claudio Costamagna e Fabio Gallia potrebbe reperire altri 100 miliardi di euro attraverso investitori nazionali e non, sia pubblici che privati.
Si profila un nuovo ruolo per CDP, da vera riserva economica del Paese a catalizzatore di crescita, anche sfruttando le condizioni di mercato più favorevoli.
Per meglio comprendere la ratio del piano pluriennale è utile partire dalle parole del presidente della Cassa, Claudio Costamagna: “Non ho mai visto un momento come questo di interesse per l’Italia. Dobbiamo sfruttarlo e consentire a chi è interessato di scommettere sul nostro Paese”; aggiungendo poi la motivazione per la quale si sia deciso per un arco temporale di cinque anni: “Perché noi siamo investitori di medio-lungo termine, il che è una cosa sempre più rara”.
L’ultima considerazione apre una duplice riflessione: la prima sta nel trovare un carattere di ovvietà in quanto detto dal Presidente, ma si sa, il tempo per farsi pubblicità non manca mai; la seconda, di maggiore profondità, è focalizzata sull’importanza che un siffatto orizzonte temporale abbia nei confronti del Bel Paese, costituendo un periodo ottimale per portare risultati, né troppo breve e quindi con esposizione a stravolgimenti non prevedibili e difficilmente gestibili, non troppo lungo da diluire l’effetto sentito dall’economia reale.
Nel dettaglio, l’amministratore delegato Fabio Gallia ha spiegato alcune tra le maggiori novità in seno a Cassa Depositi e Prestiti: “Ci sarà una rifocalizzazione del Fondo strategico che sarà diviso in due ambiti: da un lato quello delle partecipazioni di rilevanza sistemica per il Paese come Metroweb, Saipem, Sia in cui terremo una quota e Ansaldo Energia, dall’altro le altre ottime aziende alcune quotate e altre da mettere sul mercato da gestire in un’ottica di valorizzazione. Il futuro del Fondo è la creazione di Fsi sgr nella quale Cassa spa avrà meno del 50% del capitale per catalizzare e per andare a prendere aziende e portarle sul mercato dei capitali”.
Ricollegandosi a quanto illustrato dal proprio ad, il presidente Costamagna ha voluto dare una direzione alle diverse indiscrezioni circolanti da tempo: “Metroweb e Telecom stanno lavorando a un piano industriale per vedere se ha senso lavorare insieme su un’infrastruttura per coprire 250 comuni italiani; al termine, se i risultati saranno buoni, ci siederemo al tavolo con Telecom per decidere come collaborare insieme: potrebbero esserci interventi sulla struttura azionaria o anche no”.
Appare scontato come l’importanza di un simile ente finanziario sia sempre più grande per un paese come l’Italia, il cui cuore economico pulsante rimanga sempre l’ente di Via Goito 4.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.