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La Mossa Del Greggio Confonde Gli Speculatori

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 22, 2016, 19:15 GMT+00:00

Venerdì mattina i prezzi del greggio divergono, infatti il greggio WTI guadagna 18 punti ed é negoziato a 29,72$ mentre il Brent posta un calo di 8 punti

La Mossa Del Greggio Confonde Gli Speculatori

La Mossa Del Greggio Confonde Gli Speculatori
Venerdì mattina i prezzi del greggio divergono, infatti il greggio WTI guadagna 18 punti ed é negoziato a 29,72$ mentre il Brent posta un calo di 8 punti per attestarsi su quota 29,53$. Stando ai dati riportati giovedì dall’Energy Information Administration, la scorsa settimana le scorte del combustibile statunitense e quella della benzina hanno mostrato numeri più forti del previsto mentre quelle dei distillati registrano un calo. La scorsa settimana le scorte di greggio statunitensi registrano un incremento di 4 milioni di barili contro i 2,8 milioni di barili previsti dagli analisti. Le scorte di greggio si attestano in prossimità dei massimi dal 1990. Secondo i dati EIA, le scorte di greggio a Cushing, Oklahoma, centro di consegna del combustibile, hanno riportato un incremento di 191,000 barili. Le scorte di benzina registrano un rincaro di 1,4 milioni di barili mentre quelle dei distillati, che includono diesel e cherosene, hanno riportato un calo di 1,000 di barili contro l’aumento di 133.000 barili previsto dagli analisti.

Giovedì i prezzi del combustibile rimbalzano di oltre 1$ dai minimi degli ultimi 12 anni registrando il più grande rincaro di quest’anno poiché il rally dei mercati finanziari ha offerto ad alcuni trader ribassisti una ragione per trarre profitto dalle posizioni short. Il greggio WTI sembra nuovamente proiettato verso la regione dei 30$ poiché le speranze di un alleggerimento della politica monetaria hanno alimentato una ripresa dei mercati azionari in Europa e a Wall Street.

I prezzi non hanno vacillato sulla scia dei dati statunitensi che hanno mostrato un incremento maggiore del previsto delle scorte di greggio e di benzina, scorte che hanno raggiunto livelli record. Contrariamente il rapporto ha innescato un acquisto da parte dei trader che temevano numeri peggiori.

Eppure, pochi trader si aspettavano un rapido recupero dalla crisi di quest’anno che ha innescato un calo del 25% sulla scia di una forte pressione esercitata da un eccessivo surplus dell’offerta e dai segni di debolezza dell’economia cinese, secondo consumatore mondiale di greggio. Il rally di giovedì ha preso piede dopo che il Presidente della banca centrale Europea, Mario Draghi, ha dichiarato di voler rivedere la politica monetaria nel mese di marzo incrementando così le speranze di un ulteriore alleggerimento quantitativo.

I cacciatore di occasioni tentano in genere di acquistare su livelli inferiori e ne hanno approfittato ancor di più grazie ai positive esiti riportati dalla ECP spingendo le azioni in rialzo sulla scia della convinzione che li vede scommettere su un possibile rialzo dei prezzi del greggio. Tuttavia, la revoca delle sanzioni occidentali all’Iran e il conseguente ritorno del greggio iraniano nel mercato globale ha sollevato nuove preoccupazioni.

Venerdì mattina una bufera di neve ha invaso la parte nord orientale degli Stati Uniti spingendo il gas naturale in rialzo. Il combustibile guadagna 1 centesimo ed é scambiato a 2.146$. I future del gas naturali rimangono pressoché invariati per il terzo giorno consecutivo nonostante i numeri più deboli del previsto riportati dal rapporto sulle scorte e l’avvento della prima grande bufera di neve nella parte nord orientale degli Stati Uniti. I trader hanno notato che nelle prossime due settimane le temperature aumenteranno nuovamente, scenario che ha contribuito a compensare il lieve ribasso delle scorte.

L’Energy Information Administration  degli Stati Uniti ha detto che le scorte di cherosene in stoccaggio destinate ad abitazioni ed imprese sono diminuite di 178  miliardi di piedi cubi, numeri che non si vedevano dallo scorso marzo. Tuttavia gli analisti stimavano un ribasso di 184 miliardi di metri cubi contro i 220 miliardi di metri cubi  riportati nella stessa settimana dello scorso anno e una media quinquennale di 177 miliardi di piedi cubi.

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