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La Grecia e l’euro – Finanza o Geopolitica?

Da
FX Empire Editorial Board
Pubblicato: Jun 18, 2015, 22:18 GMT+00:00

I semi della crisi finanziaria attuale che sta investendo la Grecia potrebbero risiedere nel piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa dopo la

La Grecia e l’euro – Finanza o Geopolitica?

I semi della crisi finanziaria attuale che sta investendo la Grecia potrebbero risiedere nel piano Marshall per la ricostruzione dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale – L’European Recovery Program (ERP) era conosciuto come Piano Marshall in riconoscimento del ruolo svolto dal generale in pensione George Marshall, che era stato nominato come segretario di Stato Usa dall’allora presidente Truman, per attuare l’ERP.

Il Piano Marshall

La fine della Seconda Guerra Mondiale ha dato inizio alla guerra fredda, il confronto politico tra la Russia e gli Stati Uniti per il dominio, dato che il mondo era diviso tra le due sfere di influenza. Nonostante i primi sforzi per includere la Russia ed i paesi dell’Europa dell’Est come beneficiari del piano che, necessariamente, comprendeva la ricostruzione della Germania, l’assistenza fu limitata ai paesi dell’Europa occidentale, tra cui la Grecia. Durante il periodo 1948-1952, un totale di 12,7 miliardi dollari venne messo a disposizione dei 16 paesi dell’Europa occidentale che erano stati colpiti in varia misura dalla guerra. La Grecia beneficiò di 376 milioni di dollari come aiuto per ricostruire il paese economicamente e industrialmente. Strategicamente, la Grecia era un baluardo estremamente importante contro l’espansione sovietica in Europa occidentale e, in quanto tale, ricevette un trattamento di favore nell’ambito del Piano Marshall.

Alexis Tsipras

Torniamo al giorno d’oggi, al governo di sinistra attualmente al potere in Grecia e guidato dal primo ministro Alexis Tsipras, che ha simpatizzato con il comunismo per gran parte della sua vita adulta. Entrò a far parte della Gioventù Comunista di Grecia alla fine degli anni ‘80, mentre era studente, e successivamente entrò nelle fila della sinistra, venendo considerato politicamente più un centrista nel momento in cui entrò in Parlamento nel 2009. La sua elezione è avvenuta, in gran parte, grazie ad un manifesto che prometteva di riportare la Grecia economicamente in salute, senza i programmi di austerità imposti al paese da parte dell’Unione europea (UE). La realtà è che, da allora, ha dovuto affrontare l’Unione Europea, con il cancelliere tedesco Angela Merkel in prima linea. Oltre a questo, Tsipras ha rapidamente scoperto le difficoltà della sua sfida, prendendo consapevolezza del fatto che il denaro prestato per il salvataggio della Grecia, con le misure di austerità come condizione, deve essere rimborsato alla scadenza. Il principale punto di disaccordo è la riluttanza di Tsipras ad imporre ulteriori misure di austerità, non avendo intenzione di continuare con le misure già in vigore.

Grecia e FMI

A causa di un debito di 1,5 miliardi dollari nei confronti del FMI (Fondo Monetario Internazionale), con scadenza prevista il 30 giugno, i rappresentanti della Grecia e del Fondo monetario internazionale si sono incontrati all’inizio della settimana, un incontro che ha provocato l’abbandono della delegazione del FMI. Queste le parole del portavoce del Fmi, Gerry Rice: “Ci sono grandi differenze tra di noi nella maggior parte delle decisioni chiave. Di recente, non ci sono stati progressi nell’avvicinamento di queste posizioni e, quindi, siamo ben lontani da un accordo”. L’impressione è che la mancanza di flessibilità da parte della delegazione greca nel volersi avvicinare alle posizioni del FMI abbia portato alla rottura nei colloqui.

Russia e Grecia

Uno stato fallito della zona euro è l’ultima cosa con cui l’UE vuole fare i conti e la concreta possibilità di un coinvolgimento del Presidente russo Putin è molto reale. Tsipras andrà a San Pietroburgo il 18 giugno per un altro incontro con Putin, tenendo tutti con il fiato sospeso in attesa di conoscere gli esiti dell’incontro.

Fallimento economico

La nota di ottimismo di mercoledì della possibile assistenza tedesca alla Grecia ha fatto risalire i mercati europei nei primi scambi, dopo tre giorni di perdite costanti, perdendo, tuttavia, alcuni dei guadagni dopo l’annuncio dell’abbandono del FMI. Un esempio è lo Stoxx Europe 600 Index, che ha chiuso la giornata a 393 punti, in calo dal massimo intraday di 395,5. I valori dell’Euro (EUR) sono inizialmente scesi dopo la notizia di mercoledì, ma hanno mostrato una leggera ripresa, sebbene senza raggiungere i livelli precedenti. Venerdì scorso, la coppia EUR/USD ha guadagnato lo 0,03% per chiudere la settimana con un rafforzamento a 1,1262.

Conclusione

Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha detto sabato che, a suo parere, l’Europa non permetterà alla Grecia di uscire dalla zona euro, nonostante i timori legati all’imminenza di questa mossa. Quando gli è stato domandato, da BBC Radio 4, se pensasse che l’FMI stesse bluffando, ha risposto, “spero di sì”. Egli ha inoltre attribuito il fallimento delle trattative con il Fondo Monetario Internazionale al fatto che le sue proposte fossero nient’altro che un’altra versione delle proposte fallite del passato. Il timore è che la Grecia non disponga dei soldi per pagare gli 1,5 miliardi di dollari il 30 giugno. I ministri delle Finanze della zona euro s’incontreranno a Lussemburgo questo giovedì, un incontro visto come termine ultimo per la Grecia e l’euro.

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Sull'Autore

Il team di redattori di FXEmpire è formato da analisti professionisti con un'esperienza combinata di oltre 45 anni nei mercati finanziari, che copre molteplici settori come quelli dei mercati azionari, forex, materie prime, futures e criptovalute.

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