Pubblicita'
Pubblicita'

La Goldman Sachs Ha Molto Da Dire Sui Prezzi Del Greggio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 20, 2015, 18:30 UTC

Venerdì mattina il mercato del greggio WTI si muove in rialzo guadagnando 21 centesimi dopo aver chiuso la sessione di Giovedì in ribasso. Il combustibile

La Goldman Sachs Ha Molto Da Dire Sui Prezzi Del Greggio
La Goldman Sachs Ha Molto Da Dire Sui Prezzi Del Greggio
La Goldman Sachs Ha Molto Da Dire Sui Prezzi Del Greggio

Venerdì mattina il mercato del greggio WTI si muove in rialzo guadagnando 21 centesimi dopo aver chiuso la sessione di Giovedì in ribasso. Il combustibile statunitense é scambiato a 41.94$, nettamente al di sotto del suo range di trading e del livello di prezzo precedentemente stimato. Nella sessione di giovedì i future del Brent mostrano una certa stabilità mentre quelli del greggio WTI postano un ribasso, in anticipo rispetto alla scadenza dei contratti, sulla scia della pressione esercitata dall’incremento delle scorte.

Un dollaro statunitense in ascesa e un rafforzamento dei margini di raffinazione della benzina potrebbero indurre le raffinerie ad aumentare  la trasformazione di greggio in carburante, scenario che ha limitato il ribasso del combustibile.

Il surplus dell’offerta grava sul mercato, tuttavia, il Brent ha mostrato un andamento meno ribassista rispetto al cugino WTI di fronte all’ottava settimana consecutiva di rialzi mostrata dal rapporto sulle scorte statunitensi.  Il Brent guadagna 9 centesimi ed é scambiato a 44.30$.

La debolezza del WTI é stata anche mostrata dalla crescente riduzione dei contratti a termine poiché i trader speravano in un rialzo dei prezzi. Stando a quanto dichiarato dalla Goldman Sachs “il combustibile potrebbe muoversi ulteriormente in ribasso poiché le scorte continuano ad aumentare”.

Stando a quanto mostrato dai dati di mercato, i trader del greggio si stanno preparando per un ulteriore ribasso dei prezzi del  combustibile nel mese di marzo 2016, ribasso dettato da un insolito caldo invernale che potrebbe intaccare la domanda già colpita da un possibile incremento delle esportazioni di greggio iraniane a seguito della sospensione delle sanzioni occidentali.

Dalla metà del 2014, i future del greggio hanno già perso circa il 60% del valore poiché il surplus dell’offerta rispetto alla domanda si attesta tra gli 0,7 milioni e i 2,5 milioni di barili giornalieri, scenario che secondo gli analisti rimarrà costante anche nel 2016.

Giovedì la Goldam Sach ha mostrato l’elevata possibilità di assistere ad un forte calo del prezzo del greggio. Inoltre, l’incremento delle posizioni di Brent e WTI a 35$ nel mercato delle opzioni per il mese di marzo suggerisce come i trader siano d’accordo con le previsioni della banca e come gli stessi si aspettino un forte calo dei prezzi.

Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come la Goldman Sachs e altri analisti ritengano che il persistente incremento della produzione di scisto che non può essere esportato potrebbe travolgere i serbatoi di stoccaggio statunitensi che hanno già raggiunto livelli record.

I principali fornitori di greggio hanno iniziato a chiedere il pagamento anticipato delle vendite riguardanti i carichi di prodotti grezzi e raffinati alla PDVSA del Venezuela, nel tentativo di limitare i potenziali rischi derivanti dagli deboli flussi di cassa della società statale. Stando a quanto riportato da Reuters le imprese coinvolte sarebbero cinque.

Nel 2016 l’Iran potrebbe incrementare la propria produzione di greggio, tuttavia lo scenario potrebbe essere meno drammatico rispetto allo scorso anno, pertanto ,la battaglia tra i membri Opec e i membri non Opec che ha costretto Baghdad a vendere alcuni tipi di greggio ad un minimo di 30$ al barile potrebbe intensificarsi.

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'