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La debolezza dell’indice dei responsabili degli acquisti cinese fa correre gli operatori dei mercati azionari, valutari e delle materie prime

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 3, 2015, 17:25 UTC

Ancora una volta, i dati sull'indice dei responsabili degli acquisti cinese hanno deluso i mercati, muovendo le valute e le materie prime alla ricerca dei

La debolezza dell’indice dei responsabili degli acquisti cinese fa correre gli operatori dei mercati azionari, valutari e delle materie prime

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Ancora una volta, i dati sull’indice dei responsabili degli acquisti cinese hanno deluso i mercati, muovendo le valute e le materie prime alla ricerca dei minimi. Dal rame al greggio, le materie prime si sono deprezzate. Il dollaro australiano e quello neozelandese hanno rotto i livelli di supporto e lo yen si è indebolito. All’inizio del nuovo mese, i mercati azionari asiatici si muovono tutti al ribasso. Negli Usa, i mercati azionari hanno chiuso in negativo a seguito dei dati sulla crescita dai salari negli Stati Uniti, risultata inferiore alle aspettative, e i prezzi del petrolio hanno continuato a cadere. In Asia, i mercati si muovono in negativo, seguendo i ribassi che hanno segnato i mercati degli Stati Uniti e i deboli dati degli indici dei responsabili degli acquisti che giungono dalla Cina e dal Giappone. Nella giornata di oggi, verranno, inoltre, pubblicati gli indici dei responsabili degli acquisti di Australia, Giappone, Eurozona e Stati Uniti.

Nel mese di luglio, il settore manifatturiero cinese ha subito un’ulteriore contrazione, scendendo ai minimi degli ultimi due anni, a causa del rinnovato calo che ha interessato il totale dei nuovi posti di lavoro e i nuovi ordinativi delle esportazioni. A luglio, l’indice dei responsabili degli acquisti è sceso al 47,8 dal 49,4 di giugno. I dati più recenti sono inferiori al punteggio flash di 48,2 e segnalano il più grave deterioramento del settore dal luglio 2013. L’ultima lettura è stata inferiore al punteggio neutrale di 50,0 per il quinto mese consecutivo. Un risultato inferiore a 50 indica una contrazione dell’attività.

chinese pmi

Nel mese di luglio, i nuovi ordinativi ricevuti dal settore manifatturiero cinese sono diminuiti alla velocità più elevata dal marzo 2014. A luglio, dopo una crescita modesta nel mese di giugno, sono, inoltre, scesi i nuovi ordinativi delle esportazioni a seguito del calo della domanda interna ed estera. A luglio, la produzione è diminuita per il terzo mese consecutivo a causa delle condizioni di mercato più deboli, della flessione della domanda dei clienti e della contrazione più acuta degli ultimi 44 mesi. A luglio, l’attività di acquisto è fortemente diminuita per il minore numero di nuovi ordinativi, con il tasso di riduzione più forte dal gennaio 2012.

AUDUSD(15 minutes)20150803061901

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 In Giappone, il Topix ha perso lo 0,3%, mentre l’indice Kospi di Seul si è mosso in ribasso dello 0,9%. L’indice Hang Seng dei titoli cinesi negoziati alla Borsa di Hong Kong ha subito un calo dell’1,4%, dirigendosi verso la chiusura più bassa degli ultimi otto mesi. L’indice Taiex di Taiwan è sceso dell’1,9%. L’indice Shangai Composite si è mosso verso il minimo non raggiunto dall’8 luglio. Durante lo scorso mese, l’indice ha perso il 14%, con i gli operatori che hanno tagliato le scommesse a leva a causa dell’insostenibilità delle preoccupazioni.

Durante la sessione asiatica, il dollaro si è mosso in rialzo, raggiungendo quota 97,36, con l’Aussie che è sceso al di sotto di quota 0,73 prima di risalire a quota 0,7303, e il kiwi cge ha perso 5 punti, toccando quota 0,6586. Nel corso della sessione asiatica di lunedì, il dollaro ha sperimentato un lieve apprezzamento sullo yen e sull’euro, a causa della mancanza di nuovi dati sull’attività di trading che ha lasciato gli investitori con scarsi motivi per effettuare operazioni importanti. All’inizio della sessione, il dollaro è salito a quota 124,12 yen, riguadagnando parte delle posizioni perse nelle giornata di venerdì, quando i deludenti dati sul costo del lavoro negli Stati Uniti hanno fatto dubitare che la Federal Reserve attui l’aumento dei tassi di interesse nel mese di settembre. La coppia USD/JPY viene negoziata a quota 124,02, mentre lo yen è a quota 136,16 sull’euro. Tra gli investitori, rimane elevata la speranza che i dati positivi sul lavoro possano sostenere il dollaro nella rottura al di sopra della resistenza intorno alla cosiddetta “quota Kuroda” di 124,60 Y, il cambio raggiunto dalla valuta Usa prima delle dichiarazioni sullo yen rilasciate a giugno dal governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda. Alla fine delle settimana, è prevista una riunione della Banca del Giappone e Kuroda ha già fatto sapere che, in tale occasione, non apporterà alcuna modifica al suo programma di politica monetaria.

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