Ancora una volta, i dati sull'indice dei responsabili degli acquisti cinese hanno deluso i mercati, muovendo le valute e le materie prime alla ricerca dei
Nel mese di luglio, il settore manifatturiero cinese ha subito un’ulteriore contrazione, scendendo ai minimi degli ultimi due anni, a causa del rinnovato calo che ha interessato il totale dei nuovi posti di lavoro e i nuovi ordinativi delle esportazioni. A luglio, l’indice dei responsabili degli acquisti è sceso al 47,8 dal 49,4 di giugno. I dati più recenti sono inferiori al punteggio flash di 48,2 e segnalano il più grave deterioramento del settore dal luglio 2013. L’ultima lettura è stata inferiore al punteggio neutrale di 50,0 per il quinto mese consecutivo. Un risultato inferiore a 50 indica una contrazione dell’attività.
Nel mese di luglio, i nuovi ordinativi ricevuti dal settore manifatturiero cinese sono diminuiti alla velocità più elevata dal marzo 2014. A luglio, dopo una crescita modesta nel mese di giugno, sono, inoltre, scesi i nuovi ordinativi delle esportazioni a seguito del calo della domanda interna ed estera. A luglio, la produzione è diminuita per il terzo mese consecutivo a causa delle condizioni di mercato più deboli, della flessione della domanda dei clienti e della contrazione più acuta degli ultimi 44 mesi. A luglio, l’attività di acquisto è fortemente diminuita per il minore numero di nuovi ordinativi, con il tasso di riduzione più forte dal gennaio 2012.
Durante la sessione asiatica, il dollaro si è mosso in rialzo, raggiungendo quota 97,36, con l’Aussie che è sceso al di sotto di quota 0,73 prima di risalire a quota 0,7303, e il kiwi cge ha perso 5 punti, toccando quota 0,6586. Nel corso della sessione asiatica di lunedì, il dollaro ha sperimentato un lieve apprezzamento sullo yen e sull’euro, a causa della mancanza di nuovi dati sull’attività di trading che ha lasciato gli investitori con scarsi motivi per effettuare operazioni importanti. All’inizio della sessione, il dollaro è salito a quota 124,12 yen, riguadagnando parte delle posizioni perse nelle giornata di venerdì, quando i deludenti dati sul costo del lavoro negli Stati Uniti hanno fatto dubitare che la Federal Reserve attui l’aumento dei tassi di interesse nel mese di settembre. La coppia USD/JPY viene negoziata a quota 124,02, mentre lo yen è a quota 136,16 sull’euro. Tra gli investitori, rimane elevata la speranza che i dati positivi sul lavoro possano sostenere il dollaro nella rottura al di sopra della resistenza intorno alla cosiddetta “quota Kuroda” di 124,60 Y, il cambio raggiunto dalla valuta Usa prima delle dichiarazioni sullo yen rilasciate a giugno dal governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda. Alla fine delle settimana, è prevista una riunione della Banca del Giappone e Kuroda ha già fatto sapere che, in tale occasione, non apporterà alcuna modifica al suo programma di politica monetaria.