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La coppia EUR/USD affonda ora che la BCE prende in considerazione delle variazioni all’attuale pacchetto di stimolo monetario

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 26, 2015, 01:36 UTC

Mercoledì la coppia EUR/USD sperimenta una massiccia ondata di vendite in seguito alla notizia diffusa da Reuters secondo la quale i funzionari della

La coppia EUR/USD affonda ora che la BCE prende in considerazione delle variazioni all’attuale pacchetto di stimolo monetario

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Mercoledì la coppia EUR/USD sperimenta una massiccia ondata di vendite in seguito alla notizia diffusa da Reuters secondo la quale i funzionari della Banca Centrale Europea starebbero considerando un possibile ampliamento del programma di acquisto titoli oppure l’introduzione di una penalità su due livelli nei confronti delle banche che depositano dei contanti presso la BCE. Nello specifico, la banca centrale potrebbe prendere in considerazione l’acquisto di titoli regionali o persino di pacchetti di crediti a rischio insolvenza.

La BCE ha contribuito ad alimentare la volatilità annunciando che il 22 dicembre potrebbe mettere in attesa il programma di acquisto di titoli, per riprendere il programma di quantitative easing solo il 4 gennaio. Secondo l’annuncio pubblicato on-line dalla banca, gli acquisti potrebbero essere anticipati nel periodo che va dal 27 al novembre al 21 dicembre per approfittare delle migliori condizioni di mercato.

Nel corso della sessione odierna il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Chung ha dichiarato che il sistema di libera circolazione all’interno dell’eurozona previsto da Schengen è sotto minaccia, evidenziando che un eventuale fallimento potrebbe determinare anche la fine dell’euro.

Mercoledì la coppia GBP/USD si è mossa in leggero rialzo reagendo alle dichiarazioni del cancelliere George Osborne, il quale ha annunciato l’abbandono delle controverse modifiche ai crediti sulle imposte. Il cancelliere ha anche escluso ulteriori tagli ai finanziamenti per le forze dell’ordine in Inghilterra e nel Galles.

Osbourne prevede che quest’anno l’economia britannica crescerà del 2,4%, mentre è stato rivisto al rialzo anche il dato sulla crescita per i prossimi due anni, al 2,4% nel 2016 e al 2,5% nel 2017.

I future sul petrolio greggio con scadenza a gennaio rimangono sotto pressione per gran parte della sessione ora che si alleggeriscono i timori geopolitici e permangono invece quelli legati all’eccesso di offerta globale. Il mercato del petrolio ha recuperato parte del terreno perso in seguito alla pubblicazione del rapporto settimanale sulle riserve USA dell’agenzia d’informazione sull’energia che registra un incremento pari a 961 mila barili la scorsa settimana, contro un incremento pari a 1,1 milioni di barili previsto da analisti e trader. Il valore riscontrato è inferiore anche ai 2,6 milioni di barili riportati lo scorso martedì dall’Istituto Americano per il Petrolio.

Su Comex i future sull’oro con scadenza a febbraio registrano risultati misti, perlopiù in risposta all’azione di prezzo del dollaro USA, impennatosi in corrispondenza del forte calo dell’euro, e poi stabilizzatosi all’interno di una gamma di oscillazione.

Oltre alle notizie riguardo l’euro, il dollaro ha reagito anche ai dati economici dagli Usa, dove nel mese di ottobre la spesa personale è salita dello 0,1%, mentre il reddito personale dello 0,4%; negli ultimi 12 mesi fino al ottobre l’indice dei prezzi della spesa per il consumo personale ha sperimentato un incremento pari allo 0,2%, dopo un incremento simile registrato nel mese di settembre.

Nel mese di ottobre il dato principale sui beni durevoli registra un rialzo superiore alle aspettative con un +3%. Il dato settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione registra una contrazione superiore alle aspettative scivolando di 260.000 unità. Il dato settimanale sulla concessione di mutui scende del 3,2% mentre nel mese di settembre l’indice FHFA dei prezzi delle abitazioni indica un incremento dello 0,8%.

I nuovi dati sulle vendite di nuove case indicano un incremento del 10,7%. Per finire, a novembre la lettura definitiva dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università \di Michigan si attesta a 91,3, in leggero rialzo rispetto alla lettura definitiva di ottobre pari a 90,0.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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