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La Cassa Depositi e Prestiti lancia i “Bond CDP”

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Mar 10, 2015, 18:25 GMT+00:00

Nel giorno in cui il Governatore Draghi inaugura il quantitative easing, fenomeno dall'eco smisurata, la nostra ricca e solida Cassa Depositi e Prestiti

La Cassa Depositi e Prestiti lancia i “Bond CDP”
La Cassa Depositi e Prestiti lancia i “Bond CDP”

Nel giorno in cui il Governatore Draghi inaugura il quantitative easing, fenomeno dall’eco smisurata, la nostra ricca e solida Cassa Depositi e Prestiti lancia i suoi nuovi Bond CDP sul mercato.
Un tempismo perfetto, considerando il fermento del mondo finanziario verso nuovi flussi, aspettati e inaspettati.

La finalità del programma della super società a controllo pubblico (80,1% Ministero dell’Economia e delle Finanze, 18,4% diverse fondazioni bancarie, 1,5% distribuito in azioni proprie), è quello di ampliare le fonti di provvista dedicate alla realizzazione di progetti di interesse pubblico. Questi progetti sono attualmente finanziati prevalentemente tramite i fondi provenienti dalla raccolta postale (la cosiddetta Gestione Separata).

Un obiettivo ambizioso, ma realizzabile, specie osservando la struttura e l’attività della CDP, detentrice del risparmio postale degli italiani, amministrato in buoni fruttiferi e libretti, e operante investimenti in infrastrutture e progetti imprenditoriali privati. In poche parole, il braccio armato economico del Paese.
La CDP è anche azionista di società pubbliche quotate e non come Eni, Terna, Fincantieri e Fondo Strategico Italiano.

Vantando un simile curriculum, si auspica come plausibile che la finalità potenziale della raccolta di 1 miliardo di euro non appaia proibitiva, anzi, secondo stime, potrà crescere fino a 1,5 miliardi, purché rispetti le condizioni ufficializzate da Via Goito.

L’obbligazione CDP è interamente dedicata alle persone fisiche residenti in Italia, ha durata di 7 anni e offre una remunerazione mista: paga una cedola (trimestrale) a tasso fisso dell’1,75% lordo annuo per i primi 2 anni e poi una cedola (sempre trimestrale) a tasso variabile lorda indicizzata all’Euribor a 3 mesi, maggiorato di un margine pari ad almeno lo 0,50%.
Dal punto di vista fiscale, segue la disciplina generale dei bond, per la quale l’imposta sostitutiva è pari al 12,5%.

Il lotto minimo sottoscrivibile da un singolo risparmiatore è pari a mille euro mentre il lotto massimo è pari a un milione di euro.
Una scelta che vanti un carattere trasversale, permettendo l’utilizzazione di tale strumento finanziario ad una platea più vasta ed eterogenea, che recepisca esigenze di modernità ma non sfoci in finanza creativa, virus che ha infettato il mondo finanziario specialmente nell’ultimo decennio; per dovere di cronaca, fenomeno diffuso più all’estero che nel Bel Paese.

Il 2015 potrebbe essere l’anno del reboot dell’Ancien Regime finanziario, lasciando spazio a flussi di riforma e di ottimizzazione nella gestione delle risorse.
Programmi ambiziosi e strumenti via via più performanti stanno germogliando nel panorama finanziario sia europeo che italiano, adesso servirà solo tempo per capire quanto la realtà nazionale sia in grado di emanciparsi e camminare con le proprie gambe, arricchendo l’eurozona di un esempio virtuoso e non più solamente virtuale e derivato.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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