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La Brexit domina il mercato valutario

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jun 20, 2016, 08:20 GMT+00:00

Nella mattinata di lunedì, la sterlina si è mossa in rialzo, spinta dai nuovi sondaggi che allentano la tensione per la Brexit, poiché danno in vantaggio

La Brexit domina il mercato valutario

Nella mattinata di lunedì, la sterlina si è mossa in rialzo, spinta dai nuovi sondaggi che allentano la tensione per la Brexit, poiché danno in vantaggio il fronte favorevole alla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. La valuta britannica ha guadagnato 222 punti per venire negoziata i massimi della sua gamma di oscillazione, ossia a quota 1,4581. Al termine della scorsa settimana, il dollaro aveva guadagnato più del 10% sulla sterlina nel corso dell’anno, con la valuta britannica che aveva ultimamente toccato gli 1,42$, in ribasso dagli 1,59$ di 52 settimane fa. Diversi sondaggi davano in vantaggio il fronte dei favorevoli al recesso della Gran Bretagna dall’UE, con il mercato valutario che già reagiva di conseguenza. Le aspettative erano, infatti, unanimi circa il crollo della sterlina che sarebbe stato causato dalla Brexit nel breve periodo.

Il sostegno a favore della Brexit è diminuito a seguito dell’assassinio della deputata Jo Cox: i sondaggi del Mail on Sunday e di Survation danno entrambi il fronte della permanenza nell’UE in vantaggio. Prima dell’omicidio di Cox, parlamentare laburista favorevole all’Unione Europea, un sondaggio dava i favorevoli al recesso in maggioranza, con il referendum previsto per la giornata di giovedì. Dopo la pubblicazione dei sondaggi, la sterlina si è mossa in rialzo, con gli investitori che valutano attentamente le conseguenze del recesso dall’UE sull’economia britannica e sul sistema finanziario.
In una nota, Philip Borkin, economista della Anz Bank New Zealand, scrive: “È difficile pensare che il tono più calmo che ha caratterizzato il mercato alla fine della scorsa settimana continui anche in questa, in particolare a causa della ripresa della campagna referendaria e della pubblicazione dei sondaggi.”

Dato l’allentamento della tensione sul mercato globale, lo yeb si è mosso in ribasso, cedendo parte dei guadagni conseguiti grazie agli investimenti nella valuta rifugio. La coppia USD/JPY si è apprezzata di 43 punti, raggiungendo quota 104,61, nonostante il ribasso subito dal dollaro in mattinata. La valuta statunitense ha perso 60 punti, toccando quota 93,70. Contro l’euro, lo yen viene negoziato a quota 118,80. In Giappone, i dati sul commercio sono risultati inferiori alle aspettative, in particolare registrando una netta contrazione del valore delle esportazioni verso la cina. Il recente apprezzamento dello yen, che ha reso i beni e i servizi prodotti in Giappone meno competitivi sui mercati esteri, e la scarsa crescita globale hanno probabilmente contribuito alla contrazione registrata a maggio.

Secondo i dati del governo, nei 12 mesi conclusi a maggio, il valore delle esportazioni è diminuito dell’11,3%, dato superiore alle aspettative che davano la contrazione al 10,4%.

Il calo annuale è stato maggiore di quello del 10,1% registrato ad aprile, nonché il peggiore dal gennaio di quest’anno.

Le esportazioni verso la Cina, il primo partner commerciale del Giappone, sono diminuite del 14,9%, ben al di sotto del calo annuale del 7,6% registrato ad aprile.

Di conseguenza, nello stesso periodo, il valore delle esportazioni verso l’Asia è sceso del 13%, altro dato superiore alla contrazione dell’11% precedentemente rilevata.

Il ribasso del dollaro ha contribuito al rialzo dell’Aussie e del kiwi. L’AUD ha guadagnato 40 punti per venire negoziato a quota 0,7435, mentre il NZD si è apprezzato di 58 punti per raggiungere quota 0,7098. Nell’ultima settimana, il dollaro australiano è stata la seconda valuta più forte, apprezzandosi dello 0,4% sul dollaro statunitense. Il dato indica una notevole ripresa dal minimo degli 0,7285$ toccato il 16 giungo, quasi un centesimo in meno rispetto alla chiusura della settimana precedente. Si nota resistenza intorno agli 0,7440$ e agli 0,7500$. 

 

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