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La Banca Centrale Cinese tranquillizza i mercati valutari

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Jan 18, 2016, 21:16 UTC

Il dollaro ha aperto la nuova settimana in rialzo, guadagnando 14 punti per essere negoziato a quota 99,12, dal momento che i trader statunitensi hanno

La Banca Centrale Cinese tranquillizza i mercati valutari

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Il dollaro ha aperto la nuova settimana in rialzo, guadagnando 14 punti per essere negoziato a quota 99,12, dal momento che i trader statunitensi hanno beneficiato di un fine settimana di tre giorni con i mercati chiusi in occasione dei festeggiamenti per il Martin Luther King Day.

La produzione industriale degli Stati Uniti è scesa per il terzo mese consecutivo a dicembre, un finale d’anno piuttosto debole. In base a quanto  dichiarato lo scorso venerdì dalla Federal Reserve,  la produzione industriale è scesa dello 0,4%, a seguito di un calo ulteriore dello 0,9% registrato nel mese di novembre. La fiducia dei consumatori statunitensi ha registrato un risultato superiore alle aspettative relativamente al mese di gennaio. L’indice di fiducia del consumatore, stando ai dati provenienti da Surveys of Consumer Sondaggi dei Consumatori, ha toccato il picco dei 93,3 punti. Quindi, per il quarto mese consecutivo, l’indice di fiducia si è spostato lentamente verso l’alto. Tuttavia, i traders si sono per lo più concentrati sulla debolezza dei dati relativi alla produzione industriale e questo è servito da spunto per intraprendere una riflessione sulle dinamiche che guidano la debole crescita di fondo degli Stati Uniti. Lunedì mattina, grazie all’intervento della PBOC volto a sostenere la valuta cinese e i titoli azionari, le valute legate alle materie prime sono state in grado di guadagnare punti rispetto al più forte dollaro americano. Il dollaro australiano è scambiato a 0,6913 con un’ aggiunta quindi di 50 punti e il kiwi ha guadagnato 11 punti arrivando a 0,6472. Il dollaro della Nuova Zelanda ha recuperato le perdite del fine settimana dal momento che le autorità cinesi hanno innalzato i requisiti sui depositi yuan delle istituzioni finanziarie estere, lenendo così la tensione degli investitori relativamente alla forza della seconda economia più grande del mondo.

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Lo yuan cinese si è stabilizzato lunedì, non appena la banca centrale ha annunciato quello che sembrerebbe essere l’ultimo tentativo di scoraggiare le speculazioni offshore della moneta, mentre le borse si sono assestate vicino ai minimi osservati per l’ultima volta durante il crollo dell’estate 2015. La Banca Popolare cinese ha dichiarato che avvierà l’attuazione di un coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per alcune banche coinvolte nel mercato dello yuan offshore con una mossa che sembrerebbe volta ad assorbire liquidità aggiuntiva. Nella giornata di lunedì il mercato spot ha aperto a 6,5800 per dollaro, invertendo la tendenza a mezzogiorno con un rialzo dello 0,08%  in linea con l’apprezzamento dello 0,07% del midpoint a 6.5590. Lo yuan offshore si è mosso in ribasso dello 0,13% rispetto al tasso spot dello yuan onshore che ha raggiunto quota 6,5873 per dollaro. Lo yen giapponese è negoziato a 117,24 mentre le valute rifugio sono in ribasso, consentendo così al dollaro di guadagnare qualche punto. La coppia ha aggiunto 19 punti. Contro l’euro, la valuta viene negoziata a quota 127,69, perdendo 8 punti. In Asia nella mattinata di lunedì, il dollaro si è rafforzato rispetto allo yen dato che gli investitori hanno venduto la valuta giapponese, allontanandosi da quella che percepiscono come la sua sicurezza a seguito della riduzione delle perdite sulla Borsa di Tokyo. La BOJ ha pubblicato il suo rapporto trimestrale sulle condizioni economiche delle nove regioni del Giappone dal quale si apprende che la banca centrale rivisto al ribasso la sua valutazione per una delle nove regioni, mentre le altre stanno continuando nel loro processo di recupero. Nei precedenti incontri tenutisi ad ottobre, le valutazioni delle nove regioni erano rimaste invariate, sostenendo che l’economia fosse in ripresa. Il mercato della valuta è rimasto privo di reazione di fronte ai commenti del governatore della Banca del Giappone che ha sostenuto che l’economia continuerà la sua moderata crescita nonostante i sommovimenti del mercato azionario di Tokyo e la ripresa dello yen.

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Con la Cina pronta a pubblicare martedì i dati relativi al quarto trimestre del suo prodotto interno lordo per il 2015, alcuni analisti ritengono che la vendita dei titoli azionari cinesi possa peggiorare. Sempre martedì, la Cina renderà pubblici molti dati economici, tra cui quelli relativi alla produzione industriale, gli investimenti di capitale fisso e le vendite al dettaglio.

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