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Intermonte analizza l’esposizione tricolore verso il Regno Unito a una settimana dalla Brexit

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Jun 18, 2016, 10:45 GMT+00:00

A una settimana di distanza dal referendum UK che decreterà se Sua Maestà uscirà o meno dall’Unione Europea, Intermonte analizza l’esposizione tricolore

Intermonte analizza l’esposizione tricolore verso il Regno Unito a una settimana dalla Brexit

A una settimana di distanza dal referendum UK che decreterà se Sua Maestà uscirà o meno dall’Unione Europea, Intermonte analizza l’esposizione tricolore verso la terra di Albione, delineando un quadro rassicurante, specie per chi temeva ripercussioni nostrane alla Brexit.

Come fatto notare dal report di Intermonte Advisory, l’esposizione delle principali società del FTSE MIB verso il Regno Unito risulta risibile; la percentuale del fatturato generato in Gran Bretagna non vanta una soglia di rilievo, ma è focalizzata su specifiche società.

Se si aggiunge che frequentemente le società tendono a coprire il cambio del fatturato generato all’estero e non sono quindi immediatamente esposte a forti cambi di valute, si giunge alla conclusione che il comparto italiano operante sotto la Union Jack non corra un rischio rilevante qualora abbia luogo la Brexit.

Nel dettaglio, Yoox NAP primeggia come con maggior quota di fatturato sotto la Regina (15%), che precede di poco Leonardo-Finmeccanica (14%) e Prysmian (13%). Più giù troviamo Ferrari (6%), Tod’s (5%), Moncler (4%), CNH Industria, Ferragamo e Campari (2%), Generali, Luxottica ed Eni (1%).

Se l’imprenditoria italiana non corre rischi, gli analisti di Intermonte ammoniscono sulle conseguenze che potrebbero verificarsi indirettamente, attraverso l’instabilità dei mercati successiva ad un’uscita del Regno Unito dall’UE, chiarendo come l’esposizione indiretta sarebbe più preoccupante “data la proverbiale maggiore debolezza del nostro debito pubblico”.

Capitolo prezzi: “Senza voler sottovalutare l’importanza dell’evento ci sembra che ci sia già molto Brexit nei prezzi”. Considerazione obiettiva, se si considera come la borsa italiana non attraversi un momento positivo, registrando un saldo negativo da inizio anno di 24 punti percentuale.

Intermonte ricorda di non sottovalutare il momento negativo attuale del mercato a pochi giorni dal referendum, ma sottolinea la poca credibilità dei sondaggi di opinione, mentre molti bookmakers scommettono sulla permanenza di Albione in seno all’Unione Europea.

Quel che è certo è che il Bel Paese non sarebbe toccato in maniera profonda da un’uscita della Gran Bretagna da tutti i trattati, ma rileva il fatto che una simile contingenza potrebbe spingere altri Paesi con tendenze estremiste a seguire il suo esempio.

Il consenso di stati come Francia e paesi scandinavi verso l’UE non sembra essere così forte come un tempo e un effetto domino potrebbe portare a conseguenze importanti non solo per l’Italia ma per l’intero Vecchio Continente.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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