Indebolimento della coppia EUR/USD a causa delle difficoltà incontrate dall’accordo con la Grecia

Nella giornata di mercoledì, la coppia EUR/USD si è mossa in lieve rialzo, ma ha perso gran parte dei guadagni a seguito della diffusione delle notizie sul rifiuto opposto dai creditori della Grecia alle ultime proposte sulle riforme presentate dal governo di Atene. Conseguentemente, i rendimenti dei titoli greci sono crollati, mentre gli operatori azionari europei sono stati incoraggiati ad alleggerire sul lato long.

Gli investitori stanno tentando di sbloccare i fondi di salvataggio per evitare il fallimento dovuto alla restituzione del prestito al Fondo Monetario Internazionale (Fmi), in scadenza il 30 giugno. I funzionari greci si stanno confrontando con le concessioni da fare in materia di tagli delle pensioni e di imposte sulle società.

Permane l’ottimismo dei trader sulla conclusione di un accordo entro la scadenza del 30 giugno. Il Fmi ha già dichiarato che non vi saranno proroghe, sebbene alcuni operatori ritengano che, all’ultimo minuto, il Fondo Monetario Internazionale possa offrire un’estensione di 30 giorni.

Per quanto concerne le altre notizie riguardanti l’euro, il rapporto sull’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese in Germania, ha mostrato un calo al 107,4. Tale risultato è inferiore alla lettura del 108,5 dello scorso mese e alla stima del 108,2.

A causa delle notizie sulla Grecia, la coppia GBP/USD ha subito un forte ribasso, scendendo dai suoi massimi. La coppia Forex ha, dunque, perso tutti i suoi guadagni precedenti e, attualmente, si trova in condizione di virare ancor più verso il basso per il resto della sessione. Nella giornata di oggi, non si registrano notizie economiche dal Regno Unito. Tuttavia, si segnala un generale nervosismo degli operatori in merito alla situazione della Grecia e al suoi possibile impatto sulle economie dell’Eurozona e della Gran Bretagna.

Nella giornata di mercoledì, sul Comex, i venditori hanno continuato a colpire i contratti future sull’oro con scadenza ad agosto. Il mercato ha perso tutti i guadagni ottenuti dalla scorsa settimana e, attualmente, si trova nella condizione di testare il massimo del 5 giugno, ai 1162,10$. Un rimbalzo del dollaro Usa ha contribuito a far virare l’oro in ribasso, dopo i modesti guadagni raggiunti precedentemente durante la sessione. La svendita può essere dipesa dalle riflessioni sull’innalzamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Precedentemente nel corso di questa settimana, Jerome Powell, membro della Fed, ha, infatti, dichiarato di ritenere possibile un aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale degli Stati Uniti non prima di settembre. Poiché l’oro non paga interessi, gli investitori hanno spostato moneta dal metallo dorato in cerca di rendimenti più elevati.

I contratti future sul greggio con scadenza ad agosto hanno guadagnato dopo la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia, che segna un calo delle riserve pari a 4,9 milioni di barili. Gli operatori avevano scontato una riduzione di 1,8 milioni di barili.

Per quanto riguarda le altre notizie dagli Stati Uniti, nella giornata di mercoledì, il Dipartimento del Commercio ha diffuso i dati sul Pil, che segna un calo dello 0,2% del tasso annuale nel quadrimestre gennaio-marzo, a fronte di una diminuzione dello 0,7% pubblicata nell’ultima stima. Le ragioni di tale contrazione sono costituite da condizioni meteorologiche negative, dollaro forte e debolezza del settore energetico.