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In attesa incontro Conte – Juncker. Moscovici: Italia non paragonabile a situazione Francia

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Dec 12, 2018, 11:03 UTC

In attesa dell'incontro tra il premier Giuseppe Conte - e il presidente della Commissione UE Juncker previsto nel pomeriggio. Moscovici intanto afferma che l'Italia non paragonabile alla situazione della Francia.

In attesa incontro Conte – Juncker. Moscovici: Italia non paragonabile a situazione Francia

Nel pomeriggio è atteso a Bruxelles l’incontro tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Presidente della Commissione UE Jean Claude Juncker. Al faccia a faccia sulla manovra economica italiana saranno presenti anche il ministro dell’economia Giovanni Tria e il Commissario Moscovici.

Un compito arduo quello di Conte, convincere la Commissione UE ad accettare una manovra di bilancio italiana che non può scendere sotto il 2% se vuole mantenere le misure attuali.

Conte porta con sé una revisione della manovra che mostrerà gli sforzi fatti per arrivare vicino al 2% del deficit e per venire incontro alle richieste della Commissione UE.

Il premier italiano presenterà la nuova versione della manovra con simulazioni di costi e termini di garanzie, che sicuramente peseranno sul giudizio definitivo della Commissione europea.

L’Italia chiederà anche rispetto in quanto Paese fondatore dell’Unione Europea e come stato con i conti in ordine, ma potrebbe non bastare a Bruxelles e allora l’unica ipotesi possibile sarà appellarsi alle altre capitali europee, dove però, il governo giallo-verde, non ha molti amici forti. Basti pensare alla Francia, giusto per fare un esempio.

L’Italia non è la Francia e viceversa

Restando sulla Francia, il commissario Pierre Moscovici ha risposto alle domande di Le Parisien su un ipotetico trattamento di favore nei confronti della sua Francia. Il commissario ha affermato che lo sforamento del 3% da parte della Francia “può essere preso in considerazione se limitato, temporaneo ed eccezionale”.

Ed ha aggiunto che non c’è un trattamento di favore, ma solo l’applicazione delle regole.

Rifiuta anche l’idea del paragone tra le due situazioni, affermando che non sia possibile paragonare i due scenari e che, inoltre, “la Commissione europea sorveglia il debito italiano da anni”, mentre non è mai stato fatto per la Francia.

Cosa rischia l’Italia in caso d’infrazione

Se per l’Italia si dovesse manifestare lo scenario della procedura d’infrazione, secondo indiscrezioni si potrebbe addirittura arrivare a vendere le aziende punta di diamante del nostro Paese come Eni e Leonardo, per fare cassa ed evitare una manovra correttiva da “lacrime e sangue”, come da ormai un quarto di secolo a questa parte gli italiani sono costretti a sperimentare a più riprese.

I tagli del governo per rientrare nelle regole UE

L’intesa tra la Lega e il M5S è stata raggiunta lunedì sera prima che Matteo Salvini partisse per Israele dove è in visita ufficiale.

Alla fine i due partiti hanno tagliato 3,5 miliardi di euro dalla riforma delle pensioni a quota 100 e dal reddito di cittadinanza.

In questo modo il deficit si riduce dello 0,2%, a cui si somma un taglio derivante dalla vendita di 2 miliardi in immobili di proprietà dello Stato. La dismissione, già annunciata settimane fa, verrebbe gestita da Cassa Depositi e Prestiti. Altri fondi deriverebbero da attività di spending review.

Per quanto riguarda la dismissione degli immobili pubblici ci si domanda quali di essi possono arrivare a valere due miliardi, se non immobili di pregio e che rappresentano l’Italia, la sua storia e la sua cultura, oltre che l’identità. E venduti poi a chi?

C’è poi da mettere in conto l’eventualità che, per far sussistere quota 100 e reddito di cittadinanza nei prossimi anni, si dovrà necessariamente far aumentare l’IVA. Non solo, torna l’ipotesi di una web tax italiana proposta dalla Lega e osteggiata dal M5S.

Ipotesi voto anticipato?

Le indiscrezioni di stampa continuano a presentare all’opinione pubblica una situazione logora tra Lega e M5S. Ora si paventa l’ipotesi di un voto anticipato acclamato a gran voce da esponenti della Lega.

Salvini interviene sulla questione affermando che si tratta della “ennesima balla giornalistica. Non so più in che lingua dirlo”.

 

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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