A seguito degli attacchi terroristici a Bruxelles, lo yen ha continuato a muoversi in ribasso contro il dollaro. La corsa verso il biglietto verde come
La coppia USD/JPY ha chiuso a quota 112,361, in rialzo dello 0,014, ossia dello 0,01%.
Nella giornata di mercoledì, lo yuan si è mosso in ribasso contro il dollaro, nonostante l’innalzamento del tasso mid-point deciso dalla Pboc.
Prima dell’apertura dei mercati, la Banca Popolare cinese ha fissato il tasso mid-point a 6,4936 yuan per dollaro, in rialzo dello 0,05% rispetto alla precedente determinazione. Sul mercato spot, lo yuan ha aperto a 5,4847 per dollaro e, verso la metà della sessione, era sceso a 6,4901, perdendo appena lo 0,03% rispetto alla precedente chiusura.
In Australia, non vi sono stati sviluppi di particolare interesse. Tuttavia, la coppia AUD/USD è stata sostenuta da nuovi acquisti collegati alla chiusura delle posizioni seguita agli attacchi che hanno colpito Bruxelles nella giornata di ieri. Il momentum rimane positivo, nonostante il lieve calo dei prezzi del minerale di ferro e del petrolio.
Nelle prime ore di martedì, l’Aussie è stato sostenuto da un discorso del governatore della Reserve Bank of Australia, Glenn Stevens. Questi ha dichiarato di essere moderatamente ottimista circa lo stato dell’economia globale e locale e si è limitato a suggerire che il recente apprezzamento del dollaro australiano “potrebbe essere andato un po’ oltre.”
La coppia AUD/USD si è mossa in ribasso, toccando quota 0,7613 con una perdita di 0,0007 punti, ossia dello 0,09%.
Dopo il deprezzamento seguito agli attacchi terroristici che hanno colpito Bruxellese, il dollaro neozelandese si è mosso in rialzo. Gli eventi in Belgio hanno provocato un apprezzamento dovuto alla corsa verso le valute rifugio, che ha esercitato pressione sulle divise ad alto rendimento come il kiwi. Dopo un breve rialzo generato dalla chiusura delle posizioni, il cambio ha virato al ribasso, con gli investitori che iniziavano a rivolgere la propria attenzione al dollaro e all’impatto di un possibile innalzamento dei tassi da parte della Fed ad aprile.
La coppia NZD/USD ha chiuso a quota 0,6734, in ribasso di 0,0017 punti, ossia dello 0,26%.
Il rapido ritorno alle“normali” condizioni di trading suggerisce come i mercati stiano diventando sempre meno sensibili agli effetti del terrorismo globale. Questo nuovo atteggiamento riporta l’attenzione sul dollaro, che ha recuperato circa il 50% delle massicce vendite della scorsa settimana.
Al rialzo sperimentato dal dollaro nella giornata di martedì contro la maggior parte delle valute asiatiche hanno contribuito le dichiarazioni del presidente della Fed di San Francisco, John Williams. Questi ha affermato di essere favorevole a un innalzamento dei tassi ad aprile o a giugno, qualora i dati sull’economia dovessero continuare a essere coerenti con le sue aspettative. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, ha dichiarato di attendersi due aumenti dei tassi nel corso dell’anno, date le sue previsioni di crescita che vanno dal 2% al 2,5%, con un calo della disoccupazione al 4,75% verso la fine dell’anno.
Evans non ha voluto dire quando, a suo parere, la Fed aumenterà i tassi, pur affermando che “la pausa della Fed nella normalizzazione dei tassi è mossa dalla valutazione dei rischi. Si tratta soltanto di un atteggiamento improntato a cautela.”
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.