La coppia AUD/USD si è impennata dopo la pubblicazione dei dati sul prodotto interno lordo per il quarto trimestre del 2015, che si sono rivelati molto
Secondo gli economisti, questa espansione del PIL è stato in larga parte determinata da un aumento dei consumi delle famiglie, che hanno contribuito a determinare un incremento dello 0,4% su un tasso di crescita totale dello 0,6%. Si ritiene che questo settore continuerà a sostenere il dollaro australiano, mentre i trader del Forex considerano in percentuali sempre minori le possibilità inizialmente preventivate di un taglio nel tasso di interesse da parte della Rba.
La coppia AUD/USD ha chiuso a 0,7237, in rialzo di 0,0064 punti, ossia dello 0,90%.
La coppia NZD/USD si è accodata all’impennata del dollaro australiano, portandosi a quota 0,6661 per poi attestarsi a quota 0,6631, in rialzo di 0,0042 punti, ossia dello 0,06%. Inizialmente, ad aiutare la coppia a muoversi al rialzo, è stato un leggero miglioramento dei prezzi dei prodotti lattiero – caseari durante la relativa asta. L’andamento dei prezzi suggerisce che l’incremento del 5,5% nel prezzo del latte in polvere non sia il segnale di una tendenza al rialzo, poiché il mondo è letteralmente inondato da questo prodotto.
I titoli di Stato neozelandesi hanno seguito la tendenza delle loro controparti statunitensi, muovendosi in ribasso e portando i rendimenti a breve termine più in alto di 3,5 punti percentuali e quelli a lungo termine più in alto di 8 punti percentuali. I titoli di Stato potrebbero diventare più volatili man mano che ci si avvicina al 10 marzo, giorno dell’incontro della banca centrale. I trader danno 1 a 3 la possibilità di un taglio del tasso di interesse.
La Banca Popolare Cinese (Pboc) ha fissato mercoledì il tasso mid-point a quota 6,5490. Secomparato con quello di martedì, che era a quota 6,5385, si può dire che questo tasso sia il più basso dal 2 febbraio.
Nella prima mattinata di mercoledì, l’agenzia di rating Moody’s ha corretto le proprie previsioni relativamente al rating creditizio della Cina. In una nota dell’agenzia si legge che la modifica è stata da stabile a negativo, “mentre ha riaffermato un livello Aa3 sul debito senior non garantito e un livello (P)Aa3 sullo shelf rating non garantito”
Le reazioni dei trader a queste notizie sono state abbastanza deboli, poiché la maggior parte degli imprenditori non sono in possesso di tali quote di debito. In ogni caso, tutto ciò potrebbe essere il segnale della volontà della Cina di far aumentare nuovamente il proprio debito.
Una maggiore domanda di asset ad alto rischio in Asia ha aiutato la coppia USD/JPY a muoversi al rialzo. Nella giornata di mercoledì, i mercati asiatici hanno sperimentato un andamento positivo, con l’indice Nikkei 225 in testa dopo una chiusura positiva a Wall Street lo scorso martedì. L’indice di riferimento nipponico è in rialzo del 4,26%.
L’indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso toccando il suo picco mensile, superando il livello di 5000 per portarsi a quota 5021,20, segnando un rialzo di 98,94 punti, pari al 2,01%. Anche i mercati cinesi si sono mossi in rialzo, con l’indice Shanghai Composite in rialzo del 3,19% mentre l’indice Shenzhen Composite ha guadagnato 3,48 punti percentuali.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.