Lunedì i future sul WTI con scadenza a febbraio stampano un nuovo minimo degli ultimi 12 anni, spinti in ribasso dal clima di preoccupazione legato al
A contribuire a premere sui prezzi anche la diffusione di dati in base quali i trader avrebbero aumentato le posizioni ribassiste contrarie a una ripresa nel breve termine. Stando infatti all’ultimo rapporto rilasciato dalla commissione per il trading di commodity USA, nella settimana conclusasi lo scorso martedì gli speculatori avrebbero accresciuto le proprie posizioni short toccando livelli record. Un chiaro segnale del fatto che, nell’opinione dei trader, i prezzi non hanno alcuna possibilità di ripresa nel breve termine.
I trader ribassisti ritengono anche che l’OPEC non sarebbe orientata a ridurre la produzione. In molti ritengono che, a causa dello scontro fra Iran e Arabia Saudita, sarà pressoché impossibile per entrambe le parti accordarsi sulla produzione, tantomeno ora l’Iran, entro un paio di settimane, si appresta a inondare il mercato con 1 milione di barili. Nel frattempo la Russia non può rinunciare alla sovrapproduzione a causa delle necessità di reperire liquidità
Su Comex, le prese di beneficio legate alle condizioni di iper comprato di breve termine hanno contribuito a premere in ribasso i future sull’oro con scadenza a febbraio, ma la spinta si è poi indebolita in seguito al calo delle borse USA. L’oro ha aperto la settimana vicino ai massimi delle ultime nove settimane, per il cambio dei mercati azionari che incoraggiano gli investitori a impegnare il proprio denaro in oro come riserva di valore
Il prezzo dell’oro potrebbe continuare a salire in corrispondenza di un ulteriore calo dei mercati azionari cinesi, ai minimi degli ultimi quattro anni. Uno dei fattori responsabili dell’ondata di vendite è il clima di confusione creato dalla decisione della Banca popolare cinese di aumentare il midpoint dello Yuan, dopo la svalutazione della scorsa settimana. La confusione da parte degli investitori deriva dall’incapacità di capire gli obiettivi perseguiti dall’attuale politica monetaria della Banca centrale
La coppia EUR/USD lunedì si muove su entrambe le direzioni, il scia alle oscillazioni sui due versanti dei mercati azionari globali. L’euro si è mosso inizialmente in rialzo favorito dagli acquisti come carry trade in seguito al crollo delle borse, per poi lasciare sul terreno i guadagni dopo la ripresa dei mercati azionari statunitensi
La forte volatilità registrata da inizio anno sulla coppia EUR/USD può essere imputata a diversi fattori. I fattori di bassisti includono il rafforzamento del dollaro USA, il calo di inflazioni nell’Eurozona e la divergenza fra la politica monetaria della Banca centrale europea e della Federal Reserve USA. Il calo sui mercati azionari ha invece offerto supporto in talune circostanze a causa della strategia del carry Trade in base alla quale gli investitori vendono azioni e restituiscono il denaro ottenuto in prestito a basso prezzo dalle banche europee.
La coppia GBP/USD posta un modesto rialzo legato alle condizioni di iper venduto tecnico. I guadagni dovrebbero però essere limitati, dato che gli investitori continuano a posticipare le previsioni per l’eventuale aumento dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra alla fine del 2016. Questo è dovuto principalmente al calo dei prezzi del petrolio e al possibile impatto sull’inflazione in Gb. Oltre a quanto detto, gli investitori sono preoccupati per l’esito del referendum che deciderà sulla permanenza o meno del Regno Unito come membro dell’Unione Europea. Tutto fa pensare che referendum si terrà l mese di agosto o in autunno
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.