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Il voto in GB per l’uscita dalla UE provoca un forte aumento di volatilità sui mercati finanziari

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Jun 24, 2016, 16:08 GMT+00:00

Oggi a inizio giornata, alla luce dei risultati del referendum di giovedì, tutti i settori dei mercati finanziari hanno sperimentato un forte aumento di

Il voto in GB per l’uscita dalla UE provoca un forte aumento di volatilità sui mercati finanziari

Oggi a inizio giornata, alla luce dei risultati del referendum di giovedì, tutti i settori dei mercati finanziari hanno sperimentato un forte aumento di volatilità; i cittadini britannici hanno infatti votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea. I trader sono sotto shock, ma hanno reagito come prevedibile fuggendo dagli investimenti ad alto rischio e accorrendo in gran numero verso i cosiddetti beni rifugio.

A pagare il prezzo più alto è la sterlina britannica, che a inizio giornata perde il 10% contro il dollaro USA per poi recuperare in parte il terreno perso attestandosi a $ 1,3695, in ribasso del 6%. L’euro guadagna terreno contro la sterlina britannica, affondando invece contro il dollaro USA. Dopo un’impennata a 0,8311, la coppia EUR/GBP arretra a 0,8078, in rialzo di 0,0425 (+5,55%). EUR/USD scende ai minimi dal 10 marzo prima di risalire a 1,1070, in ribasso di 0,0315 (-2,77%).

La corsa verso i beni rifugio ha spinto in netto rialzo lo yen giapponese contro tutte le principali controparti. USD/JPY crolla a 98,887 prima di rimbalzare salendo a 102,395, comunque in ribasso di 3,74 ¥ (-3,52%). La coppia EUR/JPY rompe in netto ribasso affondando a 109,519, ma le successive azioni di copertura short hanno riportato la coppia forex a 113,353, in ribasso di 7,493 (-6,20%).

Su Comex i future sull’oro con scadenza ad agosto beneficiano anch’essi della frenetica corsa all’acquisto di beni rifugio, guadagnando l’8% e salendo ai massimi da oltre due anni; il mercato ha toccato quota $ 1362,60 l’oncia prima di scivolare a $ 1327,70, in rialzo di $ 64,60. I future sull’argento guadagnano il 3,4% mentre il platino sale del 2,1%.

Venerdì il prezzo del greggio crolla di oltre il 6 per cento alla luce di possibile rallentamento economico che potrebbe ripercuotersi sulla domanda. L’incertezza globale che il voto rischia di scatenare rischia di avere un effetto potenzialmente negativo sulla crescita del PIL, non solo nel Regno Unito, ma potenzialmente in tutta Europa.

La domanda di beni rifugio ha anche influenzato i titoli del tesoro Usa a 10 anni, ai minimi dal 26 luglio 2012 a 1.406. Il rendimento per i titoli a 2 anni è sceso allo 0,499 per cento, ai minimi dal 17 aprile 2015.

Gli indici azionari globali si muovono in netto ribasso, anticipando un’apertura in netto ribasso negli Stati Uniti. L’indice E-mini S & P 500 con scadenza a settembre dovrebbe aprire a 2.024,50, in calo di 81,250 (-3,86). I future Dow Jones Industrial Average è previsto a 17376, in calo di 539 punti (-3,01%), dopo un ribasso di oltre 700 punti. I future sul Nasdaq dovrebbero aprire a 4.292,00, in ribasso di 170.50 (-3.82%).

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, il primo ministro David Cameron, impegnato nella campagna a favore della permanenza in UE, ha annunciato l’intenzione di dimettersi entro ottobre. Negli Stati Uniti a maggio ordini di beni durevoli sono scesi del 2,2%, oltre il -0,5% previsto.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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