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Il Violento Incendio Canadese Limita Il Declino Dei Prezzi De Greggio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: May 6, 2016, 10:09 GMT+00:00

I prezzi del greggio si muovono nuovamente in ribasso dopo aver registrato un forte rialzo sulla scia delle preoccupazioni riguardanti gli effetti che il

Il Violento Incendio Canadese Limita Il Declino Dei Prezzi De Greggio

I prezzi del greggio si muovono nuovamente in ribasso dopo aver registrato un forte rialzo sulla scia delle preoccupazioni riguardanti gli effetti che il violento incendio potrebbe avere sulla produzione. ovviamente si tratta di una conseguenza temporanea, tuttavia, negli ultimi giorni ha consentito al combustibile di postare un rally. Il greggio WTI perde 14 centesimi ed é negoziato a 44.18$ mentre il Brent posta un calo di 10 centesimi per attestarsi su quota 44.91$. Questa settimana, le interruzioni hanno contribuito a compensare l’impatto di un dollaro rialzista, elemento che riduce potenzialmente la domanda di greggio poiché rende il prodotto più costoso per i detentori di valute estere. Un violento incendio intorno alla città petrolifera canadese di Fort McMurray ha costretto l’evacuazione di tutti i suoi abitanti e un calo di 690.000 barili giornalieri della significativa produzione derivante dalle sabbie bituminose del Canada che si attesta su quota 2,2 milioni di barili giornalieri. Oltre, all’interruzione della produzione in Canada, anche il calo della produzione degli Stati Uniti.

I dati rilasciati dall’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti hanno mostrato come quest’anno la produzione di greggio sia scesa di 410.000 barili giornalieri e di 800.000 barili giornalieri dalla seconda metà del 2015 poiché molti produttori hanno cercato di soccombere al drastico calo dei prezzi del greggio iniziato verso la seconda metà del 2014 e perdurato fino all’inizio del 2016.

Gli analisti sostengono che la forte produzione del Nord America, combinata alle interruzioni in America Latina, hanno contribuito ad accelerare l’erosione dell’eccesso dell’offerta globale che lo scorso anno ha raggiunto un picco di 2 milioni di barili giornalieri.

Alcuni trader hanno anche prestato particolare attenzione al rapporto sul greggio rilasciato dalla società di intelligence Genscape che, per la settimana del 3 maggio, ha mostrato un incremento di 1.35 milioni di barili delle scorte a Cushing, Oklahoma, centro di consegna per i future del greggio WTI. Il rapporto della società di intelligence Genscape ha seguito i dati governativi che hanno mostrato come la scorsa settimana le scorte di greggio abbiano raggiunto livelli record attestandosi su quota 543 milioni di barili.

Giovedì i prezzi del greggio WTI si muovono in rialzo ad inizio sessione guadagnando il 5% sulla scia di un violento incendio insorto in Canada, vicino ad un importante territorio dell’industria petrolifera per la presenza di sabbie bituminose, e delle crescenti tensioni in Libia che hanno alimentato le preoccupazioni di una possibile carenza dell’offerta a breve termine, tuttavia, nel corso della giornata posta un lieve calo dettato probabilmente da una presa di beneficio da parte dei trader.

Prezzi del greggio più stabili hanno sollevato le azioni dei principali produttori europei di greggio, incoraggiando gli aggiornamenti sugli utili da parte delle imprese europee tra cui segnaliamo il gruppo di telecomunicazioni BT e la compagnia petrolifera Repsol che hanno contribuito a sostenere il mercato azionario. la mossa ha preso piede dopo quattro giorni di perdite.

L’agenzia internazionale dell’energia ha affermato che la lotta di potere tra i sostenitori e gli oppositori del governo libico ha portato ad un taglio di 1 milione di barili giornalieri della produzione di greggio, una stima nettamente superiore a quella precedente di 750.000 barili al giorno. I trader ritengono che gli sconvolgimenti politici in altri paesi ricchi di greggio potrebbero intaccare ulteriormente l’offerta mondiale.

“La diffusione delle proteste in altri importanti paesi produttori di petrolio, come l’Oman, l’Algeria e, in particolare, l’Arabia Saudita potrebbe mantenere il mercato del greggio ebollizione ancora per un po’. Gli analisti sostengono che i disordini in Libia non sono bastati per innescare un significativo rally dei prezzi del greggio a causa dell’enorme surplus dell’offerta mondiale e del generale aumento della produzione globale”.

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