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Il Rincaro Dei Prezzi Del Greggio Aiuta Il Debito Sovrano

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Mar 14, 2016, 13:12 UTC

I mercati globali si muovono in modalità risk on poiché i prezzi del greggio ampliano la loro ascesa in previsione della riunione prevista per il 20

Il Rincaro Dei Prezzi Del Greggio Aiuta Il Debito Sovrano

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I mercati globali si muovono in modalità risk on poiché i prezzi del greggio ampliano la loro ascesa in previsione della riunione prevista per il 20 Marzo. Il greggio WTI guadagna l’1,7% ed é scambiato a 38,50$ poiché il contratto scade lunedì. La mossa registra la più grande crescita per un contratto più attivo dagli inizi di dicembre. Nel corso della settimana il combustibile guadagna il 7,2% postando il quarto rialzo settimanale.

Il Brent, parametro mondiale di riferimento del greggio, registra un rialzo di 34 centesimi, lo 0,9%, per attestarsi su quota 40.39$ postando un rincaro settimanale di oltre il 4%.

L’EIA prevede che quest’anno la produzione di greggio statunitense diminuisca di 530.000 barili giornalieri, mentre altri fornitori come Brasile e Colombia potrebbero registrare ingenti perdite.

Gli analisti della Goldman Sachs hanno suggerito in una nota come il mercato sembri essere in procinto di formare un fondo. Stando a quanto riportato dal team della Goldman Sachs, nel secondo trimestre, i prezzi del greggio dovrebbero attestarsi tra i 25$ e i 45$ al barile.

Il mese scorso, l’Arabia Saudita, la Russia, il Qatar e il Venezuela hanno dichiarato di poter prendere in considerazione la possibilità di congelare la produzione ai livelli di gennaio qualora anche gli altri produttori prendessero in considerazione tale opzione. Tuttavia, l’Iran ha dichiarato di non voler prendere parte al suddetto accordo poiché desidera riconquistare le quote di mercato perse a causa delle sanzioni occidentali.

I trader hanno mostrato come il supporto del greggio sia stato dettato da un dollaro ribassista che nella sessione di giovedì ha perso circa il 2,5% contro un paniere di altre valute a seguito del massiccio alleggerimento attuato dalla BCE.

Un dollaro ribassista potrebbe continuare a supportare il greggio rendendolo più economico per i detentori di valute estere, scenario che incrementerebbe la domanda di combustibile. Gli stessi, hanno inoltre mostrato come il i prezzi siano stati sostenuti dal flusso di denaro che scorre nel fondo dei mercati petroliferi.

Stando a quanto riportato da Pete Donovan, broker presso la Liquidity Energy di New York”Il fondo ha trasformato il greggio in un mercato rialzista e il combustibile sembra essere destinato a rimanere in prossimità dei 40$ al barile”

Il rialzo dei prezzi registrato nella sessione di venerdì ha preso piede a seguito delle perdite riportate il giorno precedente sulla scia della riunione tenutasi tra i principali produttori di greggio che ha ridotto le possibilità di assistere ad un congelamento della produzione senza la collaborazione dell’Iran.

Libero dalle sanzioni internazionali che hanno dimezzato la sua produzione portandola a poco più di 1 milione di barili giornalieri, l’Iran ha dichiarato di non voler prendere parte all’accordo proposto dall’Arabia Saudita e dalla Russia, i migliori produttori di greggio, che vorrebbero congelare la produzione di petrolio ai livelli di gennaio, quando entrambi i paesi pompavano più di 10 milioni di barili giornalieri.

La scorsa settimana la Mooby Inverstors Servis, ha classificato il posizionamento del rating di numerosi paesi mostrando un costante ribasso dei prezzi di greggio anche in Russia, Qatar e Arabia Saudita. Un calo del rating sovrano potrebbe rendere i prestiti ancora più costosi per un paese, aggravando la sua posizione finanziaria.

Molte economie dipendenti dal greggio hanno dovuto attingere ai fondi sovrani di ricchezza per compensare i deficit fiscali. Tali prelievi potrebbero aumentare se i prezzi del greggio non si muoveranno fortemente un rialzo.

I fondi sovrani di ricchezza solitamente sono finanziati da eccedenze nei bilanci di pagamenti, nelle riserve di valuta estera e nelle esportazioni di materie prime. Dei circa 70 fondi sovrani di ricchezza in funzione, poco più della metà sono finanziati dalle ricevute del greggio.

Nel mese di ottobre, il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov ha dichiarato che il suo fondo di riserva rischia di registrare un forte calo nel corso dell’anno poiché il paese continua a fare affidamento sul fondo al fine di compensare il suo deficit di bilancio.

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