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Il Rialzo del Dollaro USA Provoca un Tonfo dell’Oro dal Massimo Plurimensile

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Oct 17, 2015, 00:20 GMT+00:00

Su Comex i future sull'oro con scadenza a dicembre precipitano dal massimo degli ultimi tre mesi e mezzo toccato a inizio settimana, ma il mercato rimane

Il Rialzo del Dollaro USA Provoca un Tonfo dell’Oro dal Massimo Plurimensile

Su Comex i future sull’oro con scadenza a dicembre precipitano dal massimo degli ultimi tre mesi e mezzo toccato a inizio settimana, ma il mercato rimane ancora nelle condizioni di postare un forte rialzo settimanale. A sostenere il mercato il clima di incertezza sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

I dati incoraggianti sull’inflazione negli Stati Uniti pubblicati giovedì hanno spinto gli investitori dell’oro ad effettuare le prese di beneficio, dando il via all’ondata di vendite di oggi. I dati hanno rassicurato coloro fra gli investitori che temevano un peggioramento delle condizioni economiche. La notizia positiva ha anche contribuito a sostenere la domanda di dollari USA.

L’indice dei prezzi al consumo mese su mese si attesta a -0,2%, in linea con la lettura del mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo core registra invece un rialzo dello 0,2%, leggermente sopra le stime per un valore di 0,1%.

Venerdì i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre si muovono in rialzo, sostenuti dalle azioni di copertura short e dalle prese di beneficio in seguito l’ondata di vendite durata quasi una settimana. La pressione di vendita si è manifestata a partire da lunedì con il rapporto dell’OPEC che, in un momento in cui la propria strategia di lasciare i prezzi in caduta libera sembra aver colpito l’offerta di scisto negli Stati Uniti, conteneva previsioni positive sulla domanda di petrolio per il 2016.

In settimana l’Agenzia di Informazione sull’Energia Usa ha segnalato per la settimana conclusasi il 9 ottobre un incremento di scorte di petrolio greggio pari a 7,6 milioni di barili, contro gli 1,8 milioni di barili previsti dei trader. Dietro l’incremento di scorte ci sarebbe il calo del tasso di utilizzazione delle raffinerie, dall’87,5% della settimana precedente all’attuale 86%.

Oggi il mercato si muove in rialzo, ma si prevede comunque una chiusura in ribasso del 7% circa. In giornata gli investitori avranno l’opportunità di reagire al conteggio settimanale delle piattaforme petroliere di Baker Hughes. Dopo la sesta contrazione settimanale consecutive, siamo ai minimi dal luglio 2010.

Venerdì il rafforzamento del dollaro ha messo sotto pressione l’euro e la sterlina britannica. Secondo alcuni investitori i dati al di sopra delle aspettative sull’inflazione negli USA di giovedì potrebbero riaprire le porte a un’eventuale aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

La coppia EUR/USD si muove in ribasso in scia alle crescenti aspettative per ulteriori stimoli da parte della Banca Centrale Europea. Nel mese di settembre l’inflazione annuale nella zona euro è divenuta negativa, continuando a premere sulla banca centrale per un aumento o estensione del programma di acquisto asset per aumentare l’inflazione.

Negli USA l’indice di utilizzazione (Capacity Utilization) si attesta al 77,5 %, in linea con le aspettative, così come la Produzione Industriale, a -0,2% . Il rapporto JOLTS sulle posizioni lavorative vacanti registra un 5,37 milioni, leggermente al di sotto delle aspettative.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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