Il colosso stelle e strisce fa il punto sugli istituti di credito del Bel Paese. L’esito dell’analisi potrebbe risultare chiaroscuro, ma se non altro è
Il colosso stelle e strisce fa il punto sugli istituti di credito del Bel Paese.
L’esito dell’analisi potrebbe risultare chiaroscuro, ma se non altro è presente una congrua quota di efficienza che fa ben sperare.
Secondo la banca di New York, le banche italiane hanno compiuto un balzo in avanti in ambito di qualità del credito erogato. Notizia ottima, ma non univoca.
Il miglioramento del credito tricolore paga dazio in termini di perdita aggregata.
Nel 2016 è stata effettuata una pulizia di bilancio sia da Unicredit sia da Mps. La situazione è stata così fotografata dagli analisti oltreoceano: “La qualità del credito è migliorata, ad un costo però: lo stock di esposizioni non performanti delle banche italiane è sceso per il quinto trimestre consecutivo, -7% su base trimestrale, ma rimane elevato per molti istituti”.
Nel dettaglio, Goldman cita i dati in proprio possesso, informando come le banche italiane sotto la sua copertura siano andate incontro a perdite ingenti su crediti nel quarto trimestre del 2016: questo per accelerare le cessioni future.
Riferendosi nuovamente ai due istituti di credito di cui sopra, Goldman sottolinea come Mps abbia innalzato il livello di riserve in funzione previsoria e Unicredit abbia destinato 18 miliardi di euro di vendite di npl.
Addentrandosi nell’ambito aggregato, gli analisti rilevano come la copertura delle esposizioni non performanti a livello bancario nazionale sia cresciuto di due punti percentuale nel quarto trimestre del 2016, giungendo a quota 49%, nonostante la cessione di una importante parte di npl non garantiti.
Il quadro che ne deriva per Goldman Sachs è una redditività incerta.
Prendendo le mosse dalla considerazione di cui sopra, gli analisti della banca d’affari riportano la situazione di ricavi core e costi: i primi hanno conosciuto una flessione di 5 punti percentuale su base annua in forma aggregata, figlia del labile net interest income (-9%).
Sui costi si è registrato un calo del 4% e l’utile core prima degli accantonamenti è diminuito del 5%.
Da segnalare che gli unici due gruppi bancari andanti controcorrente sono stati Banco Bpm e Intesa Sanpaolo, avvalendosi di solide commissioni e sovraperformance leader nel comparto.
Capitolo outlook: secondo Goldman, i prestiti sono in progresso inversamente proporzionale al tasso di interesse e il 2016 ha decretato una base alquanto bassa per le commissioni.
Da qui si prevede un 2017 in miglioramento, salvo ricordare come gli stessi analisti abbiano operato un taglio nelle stime 2017-2020 in virtù dei risultati del quarto trimestre 2016: questo perché le stime più alte diffuse sugli accantonamenti per perdite su crediti non convincono più.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.