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Il Rapporto Della HSBC Prevede Un Rally Dell’Oro Del 10%

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Jun 20, 2016, 10:04 GMT+00:00

Nel fine settimana il mercato aurifero potrebbe rimanere al di sopra dei 1300$ poiché i trader si stanno preparando per il "grande" referendum che si

Il Rapporto Della HSBC Prevede Un Rally Dell’Oro Del 10%

Nel fine settimana il mercato aurifero potrebbe rimanere al di sopra dei 1300$ poiché i trader si stanno preparando per il “grande” referendum che si terrà giovedì nel Regno Unito. Lunedì mattina gli speculatori hanno approfittato del rally del prezioso per vendere il mercato e prenotare i profitti. Attualmente il metallo giallo si attesta su quota 1288,25$. Nessuno sa con certezza quale sarà l’esito del referendum, della ramificazione dell’Eurozona o dell’economia del Regno Unito. Di sicuro, il voto avrà un impatto minore del previsto, tuttavia, i trader si stanno muovendo verso porti sicuri poiché la possibilità di “congedo” sembra raccogliere momentum. L’unica certezza é negli elettori silenziosi, quelli che si esprimono poco di fronte all’opinione pubblica. Si presume che questo gruppo di elettori silenziosi siano intenzionati a mantenere lo status quo, scenario che potrebbe cambiare l’esito delle elezioni. La scorsa settimana il mercato aurifero ha registrato un forte rialzo testando la regione dei 1.318$, tuttavia, era impossibile mantenere i guadagni. Gli investitori si dividono tra yen e metalli preziosi alla ricerca di sicurezza. L’argento posta un calo di 92 punti nei future, raggiungendo quota 17.5415$ mentre il platino perde 7,35$ ed é scambiato a 970,95$. Entrambi i metalli si muovono in direzione opposta a quella dell’oro.

La scorsa settimana la Federal Reserve degli Stati Uniti rimane cauta sui tassi di interesse, tuttavia, ci aspettavamo che la Fed preparasse i mercati ad un possibile rialzo dei tassi di interesse tra luglio e settembre. Contrariamente a quanto previsto, la Federal Reserve mantiene un tono estremamente dovish. L’istituto di credito, infatti, assume una posizione prudente segnalando la mancanza di una fiducia economica, abbassando le proiezioni economiche a lungo termine ed accennando un ciclo di restrizioni meno aggressivo.

La Fed ha ammesso che il ritmo del miglioramento del mercato del lavoro ha rallentato, segnalando comunque un aumento dell’attività economica. Se lo scenario mostrato dalla Federal Reserve fosse vero e gli Stati Uniti fossero in grado di registrare una crescita annua del 2%, assisteremo di certo ad un innalzamento del tassi di interesse e, come sempre, l’istituto di credito inizierà a preparare i mercati prima di attuare il suddetto innalzamento. Logicamente, tutto questo, favorirebbe il dollaro statunitense.

La scorsa settimana i prezzi del mercato aurifero hanno testato i massimi degli ultimi due anni poiché i trader hanno spostato i propri investimenti verso mercati sicuri in previsione dei timori per una possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. L’oro ha guadagnato terreno poiché gli ultimi sondaggi hanno mostrato un aumento dei sostenitori del Brexit in previsione del referendum di questa settimana, scenario che ha aggiunto ulteriori preoccupazioni per le prospettive economiche mondiali.

Con l’avvicinarsi del referendum gli investitori sono corsi ai ripari acquistando mercati sicuri come l’oro, lo yen e i titoli tedeschi alla ricerca di una protezione finanziaria in caso di scissione della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Per la prima volta nella storia, martedì, gli investitori hanno accettato rendimenti negativi per il privilegio di possedere titoli di stato tedeschi a 10 anni, noti come Bund.  Nel frattempo, questa settimana, la Banca del Giappone, la Banca d’Inghilterra e la Federal Reserve hanno mantenuto invariati i tassi di interesse, ma tutte e tre le istituzioni hanno citato il referendum britannico come fonte di disagio globale.

Gli analisti della Commerzbank hanno scritto quanto segue: ” L’elevato livello attuale di avversione al rischio tra gli operatori del mercato, come evidenziato per esempio dal calo dei mercati azionari e da una maggiore solidità del dollaro statunitense, continuerà a spingere il metallo giallo in rialzo”. Gli stessi hanno aggiunto che il prezioso continuerà ad approfittare dei bassi tassi di interesse.

Venerdì il mercato aurifero si muove in rialzo dopo aver registrato il suo più grande ribasso giornaliero dal 24 maggio nella sessione precedente. Il rincaro del prezioso é stato supportato da un dollaro ribassista che ha visto il metallo giallo dirigersi verso il suo terzo guadagno settimanale.

Stando a quanto riportato dal rapporto della HBSC, se il Regno Unito dovesse lasciare l’Unione Europea il 23 giugno, il prezzo del metallo giallo potrebbe postare un rally del 10% raggiungendo i 1400$ l’oncia poiché i trader continueranno ad investire nel prezioso, da sempre considerato come un rifugio sicuro in tempi di incertezza. Inoltre, l’oro potrebbe beneficiare della riluttanza degli investitori verso la sterlina britannica e forse anche verso l’euro.

Il punto di vista della HSBC si basa sulla tesi che vede l’oro trarre beneficio dal flusso dei fondi in caso di voto favorevole alla scissione poiché l’incertezza sul futuro economico spingerebbe i trader ad investire nel prezioso. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come in tempi di incertezza economica il metallo giallo diventi un porto sicuro per la maggior parte degli investitori, scenario che sembra destinato ripetersi anche in questo caso.

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