Venerdì la forza del dollaro USA continua premere sui mercati di valuta estera e commodity; il movimento è stato innescato dall'annuncio della Banca
In seguito all’annuncio di ieri da parte della BCE, che si è detta pronta a disporre ulteriori misure di stimolo economico, la coppia EUR/USD scende al minimo degli ultimi due mesi. I trader stanno reagendo alle dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi, stando alle quali la banca potrebbe accelerare ed estendere il programma di acquisto titoli, detto quantitative easing, nonché tagliare ulteriormente il tasso di deposito.
Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, il PMI flash del settore manifatturiero per l’euro zona supera le aspettative con una lettura di 52,0, il linea con il valore del mese precedente ma superiore alle stime. Per quanto invece riguarda il PMI flash del terziario, l’indice si ferma a 54,2, superando sia la stima che la lettura del mese precedente.
La coppia GBP/USD scivola in scia all’euro: alcuni investitori ritengono che la debolezza dell’economia dell’euro zona potrebbe spingere la Banca d’Inghilterra a ritardare l’aumento dei tassi di interesse. Inoltre l’economia britannica sta affrontando problemi simili a quelli dell’eurozona, anche se in forma meno grave. Comunque, il tasso di inflazione al consumo è attualmente su terreno negativo.
Il rafforzamento del dollaro USA contribuisce anche a spingere in ribasso i future sull’oro con scadenza a dicembre (essendo l’oro denominato in dollari, un rialzo del dollaro rende il metallo più costoso per i trader stranieri). Il momentum è ribassista, con obiettivo ribassista minimo su 1147,70$.
Venerdì i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre sono di nuovo sotto pressione. In questo momento il mercato sta testando il minimo del 24 settembre, l’eventuale rottura del minimo giornaliero a 44,21$ spianerebbe la strada ad ulteriori ribassi fino al minimo annuale a 39,22$.
L’eccesso di offerta, nonché le aspettative per un aumento della produzione dall’Iran, continuano a pesare sui prezzi. Il rapporto di oggi sul conteggio delle piattaforma petrolifere potrebbe indicare un’ulteriore contrazione, non abbastanza però da compensare la sovrapproduzione da parte dell’OPEC. Il cartello produce attualmente circa 2 milioni di barili al giorno in più rispetto alle esigenze del mercato.
I trader stanno inoltre rispondendo al rafforzamento del dollaro, che tende a incidere sui prezzi e sulle previsioni accomodanti sull’economia della zona euro, il che potrebbe portare a un calo della domanda. La notizia del taglio dei tassi della Banca Popolare Cinese non ha avuto quasi alcun effetto sui prezzi del greggio; i trader non credono che nel breve termine questa mossa avrà alcun effetto sulla domanda.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.