Negli Stati Uniti il rapporto settimanale sulle riserve della EIA ha registrato un incremento inferiore alle aspettative favorendo un rialzo dei prezzi.
Negli Stati Uniti il rapporto settimanale sulle riserve della EIA ha registrato un incremento inferiore alle aspettative favorendo un rialzo dei prezzi. Il WTI ha superato i $ 32 per poi cedere terreno quando i trader hanno effettuato le prese di beneficio. Questa mattina il greggio USA si attesta a 31,90, lasciando sul terreno 40 centesimi, mentre il Brent e cede 36 centesimi scivolando a 33,57, vicino ai massimi del 2016.
Il prezzo del petrolio è schizzato in alto dopo che la Russia ha lasciato presagire un possibile cooperazione con l’Opec, alimentando le speranze di un accordo per una riduzione dell’eccesso di offerta globale che la scorsa settimana ha spinto i prezzi ai minimi degli ultimi 12 anni circa. Il ministro dell’energia russo si è detto disponibile a un confronto con l’Opec, mentre poco prima il capo del monopolio statale sulle condutture aveva dichiarato che le autorità hanno deciso di confrontarsi con l’Arabia Saudita e con gli altri membri dell’Opec riguardo un possibile taglio della produzione. Già in passato la Russia, il maggior paese produttore non-Opec, si era detta disponibile a tagliare la produzione di petrolio, mentre si trova a competere per le quote di mercato con il maggior produttore dei paesi dell’Opec, l’Arabia Saudita.
“A fine giornata rimango scettico sulla possibilità che ciò accada, dato che paesi produttori di petrolio sperano solo che sia l’altro a tagliare la produzione per mantenere i propri livelli invariati” sostiene Andrew Lipow della Lipow Oil Associates.
Giovedì nel corso della sessione asiatica il petrolio greggio si è mosso in ribasso, in una fase in cui i mercati sono tornati a rivolgere l’attenzione all’eccesso di offerta, dopo che per un breve arco di tempo avevano trovato supporto in un ipotetico accordo per un taglio da parte dei maggiori paesi produttori.
A frenare la spinta ribassista il calo del dollaro verificarsi in seguito alla decisione della Federal Reserve di lasciare invariato il tasso di interesse overnight e dopo la diffusione dell’annuncio di politica economica che evidenzia come i timori rispetto agli eventi globali abbiano ridotto ma non del tutto annullato le probabilità di un aumento dei tassi nel mese di marzo.
Giovedì il ministro del petrolio e delle risorse minerarie dell’Arabia Saudita ha dichiarato a Tokyo che, secondo i dati Opec, l’eccesso di offerta globale ammonterebbe a circa 2 milioni di barili al giorno.”Perciò prima che il mercato ritrovi equilibrio dovrà passare del tempo” dichiara Aabed Al-Saadoun, aggiungendo però che “ritiene che il mercato ritroverà un certo equilibrio nel 2016 e che la domanda di energia in tutte le sue forme continuerà a salire”.
Ieri la EIA ha segnalato un incremento di riserve di greggio negli Stati Uniti pari a 8,4 milioni di barili, sopra le aspettative degli analisti che prevedevano un incremento di 3,3 milioni di barili. Le riserve di greggio ora hanno raggiunto i massimi livelli storici da quando la EIA ha cominciato a tenerne traccia. Tuttavia le riserve di greggio nel centro di smistamento di Cushing, in Oklahoma, sono scese di 771 mila barili, un dato che ha contribuito a sostenere il mercato
“Le scorte complessive salgono di 8,38 milioni di barili, contribuendo overnight a restringere lo spread fra il Brent e il WTI” sostiene ANZ in una nota pubblicata giovedì.
Il gigante dell’energia a controllo statale China Petrolium and Chemical Corporation ha dichiarato venerdì che nel 2015 la produzione di petrolio e gas è scesa del 2% circa. La scorsa settimana, la China National Offshore Oil Corp. ha dichiarato di prevedere una produzione netta di 470-485 milioni di barili di greggio quest’anno, contro i 495 di milioni di barili previsti stimati nel 2015.