Dopo il ribasso della scorsa settimana dettato da una massiccia prenotazione di profitti da parte dei trader questa mattina il mercato aurifero é
Recentemente la casa automobilistica tedesca si é avvalsa di software per eludere i test sui propri veicoli diesel e bypassare cosi i test di inquinamento negli Stati Uniti. A tale proposito, ci sembra opportuni segnalare come il 40% del consumo di platino sia utilizzato per i catalizzatori delle automobili, dispositivi per ridurre l’inquinamento delle automobili diesel. Secondo le stime, 11 milioni delle automobili Volkswagen che hanno falsificato la prova di controllo delle emissioni dovrebbero aver utilizzato circa 1,8 milioni di once di platino. Il range della domanda annuale si attesta tra i 7 e gli 8 milioni di once. lo scandalo Volksvagen ha spinto i trader ad avviare un massiccio sell off dei future di platino dettato dai timori che vedono le vetture diesel perdere terreno contro quelle della benzina. il 3% delle vetture statunitensi e il 50% di quelle europee sono alimentate da motori diesel.
I brillanti numeri immobiliari e manifatturieri hanno aperto le porte ad un possibile innalzamento dei tassi di interesse Fed gravando cosi sul metallo giallo. L’oro non guadagna interessi pertanto averlo costa denaro, scenario che tende il prezioso meno attraente rispetto ai titoli del Tesoro. il presidente della Federal Reserve Janet Yellen, il vice presidente Stanley Fischer ed altri funzionari Fed tra cui segnaliamo John Williams, hanno dichiarato che la Federal Reserve potrebbe innalzare i tassi di interesse entro quest’anno, contrariamente i governatori Lael Brainard e Daniel Tarullo richiedono una maggiore pazienza.
In risposta alle suddette dichiarazioni il dollaro statunitense si muove in rialzo gravando sui prezzi del metallo giallo. L’Indice del dollaro posta un rincaro dello 0,7% raggiungendo quota 97,09$. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come il rincaro del dollaro, che é negoziato a 1.1049$ contro l’euro, postando i massimi relativi da agosto, abbia incrementato le pressioni ribassiste sull’oro. In un intervista rilasciato a Bloolberg martedì 20 ottobre 2015, Jeffrey Currie della Goldman Sachs ha dichiarato: “Le previsioni nettamente migliori sul dollaro statunitense e l’indebolimento del rischio, il metallo giallo diviene sempre meno importante”. La Goldman Such prevede che la Federal Reserve innalzerà i tassi di interesse entro dicembre gravando così sui prezzi del metallo giallo. Secondo la banca, nei prossimi 12 mesi, il prezioso romperà al di sotto dei 1000$.
Gli investitori si stanno preparando per la scadenza del 3 novembre indetta dal Tesoro degli Stati Uniti, entro la quale il congresso deciderà se aumentare il limite di indebitamento del governo, ovvero il tetto del debito degli Stati Uniti. “Assisteremo a discussioni politiche che potrebbero portare ad un arrresto di governo, pertanto, ci aspettiamo una forte volatilità” Queste le parole di Gero.