I future sul petrolio greggio con scadenza a novembre si apprestano a chiudere la settimana in rialzo del 9% circa, guadagnando leggermente terreno anche
A sostenere il mercato questa settimana il raggiungimento di un accordo fra paesi dell’Opec e Russia per un confronto sul tema dell’eccesso di produzione, nonché un altro calo nel conteggio delle piattaforme petrolifere produttive. I trader sono ora in attesa del conteggio di Barker Hughes di questa settimana.
Oggi il contratto di novembre ha raggiunto la soglia psicologica dei 50$. A causa dei problema dell’eccesso di offerta alcuni investitori credono costituisca un massimo di breve termine. Oltre a ciò, l’Iran si appresta a rilasciare sul mercato un’ulteriore quantitativo di combustibile. A decidere la direzione del mercato in chiusura di sessione e in avvio della prossima settimana saranno probabilmente i dati sul conteggio delle piattaforme petrolifere di Baker Hughes, attesi in giornata.
L’impennata dei metalli industriali – in particolare zinco e rame – ha contribuito, insieme ai commenti accomodanti della Fed, a spingere in ribasso il dollaro americano, con effetti positivi sui future sull’oro (Comex Gold) con scadenza a dicembre.
La coppia EUR/USD ha chiuso la settimana in positivo. Dopo aver consolidato per diverse settimane sotto la minaccia di un aumento dei tassi da parte della Fed, l’euro finalmente ha rotto in rialzo, chiudendo la settimana in rialzo di 0,0130.
Il deludente rapporto sulle Buste Paga dei Settori Non Agricoli della scorsa settimana e i verbali della Fed di questa settimana – che hanno messo in chiaro che non esiste un termine per un rialzo dei tassi – hanno contribuito a sostenere il mercato. L’annuncio di giovedì del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi sembra invece aver offerto supporto alla valuta comune.
Draghi ha detto in sostanza che qualora lo si renda necessario la BCE è pronta a estendere o ampliare il piano di stimoli. La notizia era però già stata scontata sul prezzo di mercato dopo le dichiarazioni del 3 settembre.
Dietro la forza della sterlina britannica troviamo anche la debolezza del dollaro. A inizio settimana, la Banca d’Inghilterra ha lasciato invariati i tassi di interesse e le attuali misure di stimolo. La banca centrale ha dato agli investitori ben poche indicazioni in materia di politica economica, sminuendo i rischi di un possibile l’impatto dei problemi dell’economia cinese. Solo un membro del Comitato di Politica Monetaria (MPC) ha votato a favore di un rialzo dei tassi di interesse.
Secondo la BoE nel Regno Unito il costo del lavoro starebbe aumentando troppo lentamente, impedendo il raggiungimento del tasso–obiettivo sull’inflazione fissato al 2%; l’inflazione rischia di rimanere sotto l’1% fino alla primavera del 2016.
Le autorità sono apparse abbastanza tranquille rispetto ai problemi dei mercati emergenti, sostenendo che finora non sussistano prove che il rallentamento di questi mercati stia avendo un impatto significativo sulle economie avanzate. Tuttavia, rimane il rischio che che “le prospettive dei mercati emergenti possano peggiorare ulteriormente”.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.