Mercoledì i future sul greggio WTI con scadenza a giugno si muovono in leggero ribasso, ora che, dopo la chiusura forzata dovuta all'incendio boschivo, la
Mercoledì i future sul greggio WTI con scadenza a giugno si muovono in leggero ribasso, ora che, dopo la chiusura forzata dovuta all’incendio boschivo, la produzione dai giacimenti di sabbia bituminosa in Canada dovrebbe rapidamente riprendere, e i livelli record di scorte, specialmente negli Stati Uniti, limitano ogni azione rialzista e tengono i mercati sotto pressione.
A pesare sui prezzi anche la battaglia in corso fra i produttori in Medio Oriente, in lotta per le quote di mercato asiatico; sul fronte rialzista abbiamo il calo della produzione e interruzioni in tutto il mondo.
I future sul petrolio greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) cedono $ 0,16 (-0,36%) e si attestano a $ 44,50 il barile. I future sul petrolio greggio internazionale, il Brent, vengono negoziati a $ 45,49 barile, in ribasso di 3 centesimi. I trader ritengono che oggi probabilmente il mercato sarà tenuto sotto pressione, ora che si attenuano i timori di ulteriori interruzioni in Canada e i produttori cercano di ritornare all’operatività. Martedì, dopo un incendio boschivo fuori controllo che ha imposto l’interruzione delle attività per un’intera settimana, le compagnie petrolifere attorno al centro di Fort McMurray, in Canada, hanno ripreso le attività.
I trader ritengono che, con il graduale ritorno della produzione dai giacimenti di sabbie bituminose canadesi e con le riserve di greggio statunitense ai massimi record, l’attuale rally potrebbe presto affievolirsi.
Martedì il gruppo industriale Istituto Americano per il Petrolio (API) ha segnalato, in riferimento alla settimana conclusasi il 6 maggio, un incremento di riserve di petrolio WTI pari a 3,45 milioni di barili per un record di 543,1 milioni di barili, a fronte di un incremento di soli 0,3 milioni di barili previsto dei trader.
A Cushing il rapporto settimanale sul petrolio della API segnala un incremento di scorte di 1,4 160 milioni, in rialzo rispetto agli 0,382 milioni della scorsa settimana.
Per quanto riguarda le altre notizie potenzialmente ribassiste, l’Iran ha fissato il prezzo di vendita ufficiale per il mese di giugno per il greggio pesante venduto in Asia con il più grande sconto rispetto ad Arabia Saudita ed Iraq dal 2007-2008. Martedì l’Iran ha fissato il prezzo OSP con consegna a giugno per il petrolio greggio pesante iraniano a $ 1,60 il barile, al di sotto della media Oman/Dubai, a ulteriore conferma del fatto che i produttori, specialmente in Medioriente, hanno tutte le intenzioni di accettare i bassi prezzi in cambio di quote di mercato.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.