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Il mini rally del petrolio spinge in rialzo i mercati asiatici

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 21, 2016, 16:22 GMT+00:00

Il petrolio greggio si muove su terreno positivo: nel corso della sessione asiatica gli speculatori hanno cercato di sfruttare le opportunità offerte da

Il mini rally del petrolio spinge in rialzo i mercati asiatici

Il mini rally del petrolio spinge in rialzo i mercati asiatici
Il petrolio greggio si muove su terreno positivo: nel corso della sessione asiatica gli speculatori hanno cercato di sfruttare le opportunità offerte da un mercato ai minimi degli ultimi anni. Il WTI guadagna 26 centesimi attestandosi a 28,61 mentre il Brent resiste a quota 28,18, in rialzo di 35 centesimi. I trader hanno prestato ben poca attenzione al balzo delle riserve di petrolio segnalato nel rapporto settimanale dell’Istituto Americano per il Petrolio, rilasciato in serata.

Giovedì a inizio sessione il mercato si è stabilizzato dopo aver toccato i minimi dal 2003 nella sessione precedente, ma gli analisti sostengono che il persistente eccesso di offerta globale continuerà a esercitare una pressione sui mercati. Mercoledì, per la prima volta dal 2003, i future sul petrolio USA sono precipitati al di sotto della soglia dei $ 27 il barile, trascinati nel vortice dei mercati finanziari globali; i trader temono che l’enorme eccesso di offerta di greggio possa coincidere con un rallentamento dell’economia globale, specialmente quella cinese.

Nonostante ciò, il sentiment di mercato rimane fondamentalmente ribassista, visto che i produttori di tutto il mondo continuano a pompare 1/2 milioni di barili di petrolio al giorno in più rispetto alla domanda, creando i presupposti per un’enorme aumento delle scorte. Allo stesso tempo, cresce il timore di un possibile ulteriore rallentamento dell’economia cinese, con un conseguente calo di domanda.

“Il calo dei prezzi di materie prime e petrolio riflette la debolezza della domanda” sostiene HSBC. Secondo ANZ Bank, il mercato probabilmente rimarrà sotto pressione anche in seguito alla pubblicazione del rapporto ufficiale dei dati ufficiali sulle scorte della EIA, attesi in giornata.

Il mini rally di questa mattina permette ai malconci mercati del petrolio di prendere un po’ di respiro, ma i trader rimangono in bilico visto che l’eccesso di offerta e il calo di domanda che ha spinto i prezzi minimi degli ultimi 12 anni non sembrano dare segni di resa. Da inizio anno il barile ha incassato dei brutti colpi, con entrambi i principali contratti già in ribasso di circa il 25%. L’indice MSCI dell’Asia del Pacifico – escluso il Giappone – ha esteso i guadagni iniziali, in rialzo dell’1,4%, mentre il Nikkei del Giappone ha guadagnato l’1,5%, recuperando parte del tonfo del 3,7% della sessione precedente quando è scivolato al prezzo minimo di chiusura degli ultimi 14 mesi e mezzo.

“Forse questo rimbalzo delle borse è stato provocato dai “soliti sospetti”: azioni di copertura short e acquisti incoraggiati dal basso prezzo. Ad ogni modo, i risultati di oggi non possono provare un trend rialzista” sostiene Hiroki Allen, capo operatore per la Superfund Securities Japan.

In Cina a inizio sessione l’indice dei blue chips CSI300 cede in ribasso dello 0,5% mentre l’indice Shanghai Composite scivola dello 0,8%.

Ad ogni modo, secondo gli analisti le aspettative di un incremento delle riserve Usa segnalato dall’Agenzia di Informazione sull’Energia ha limitato i guadagni.

Da metà 2014 il prezzo del greggio è crollato del 75%, sotto il peso dell’eccesso di offerta e di produzione, della deboli domanda e del rallentamento dell’economia globale, in particolar modo della Cina. “Con un prezzo del petrolio già così basso, i fondamentali in questo momento sono il problema principale”, sostiene l’analista Daniel Ang, analista per la Philips Futures, riferendosi al persistente eccesso di offerta sulla domanda.

Questa settimana l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), con sede a Parigi, ha avvisato che, con il ritorno sul mercato del petrolio greggio dall’Iran, il settore rischia di “affogare nell’eccesso di offerta”. Se i prezzi dovrebbero rimanere bassi, alcuni sostengono che il fondo del mercato potrebbe essere vicino.

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