Il mercato tlc in fermento

Le telecomunicazioni alimentano movimenti non indifferenti.

 

Tiene banco la querelle tra Vivendi e Mediaset, al centro di un contenzioso che vedrà le parti comparire davanti al Tribunale di Milano nel marzo del prossimo anno.

 

A buttare acqua sul fuoco sulla questione ci pensa l’ad del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, affermando come: “c’è un po’ di disaccordo” ma “mai dire mai”.

 

Parole distensive che però mal si sposano con quanto sostenuto dallo stesso Puyfontaine in una conferenza di Goldman Sachs, dove sostiene che la politica espansiva di Vivendi nel Sud Europa prescinda da Mediaset, lasciando intendere come il ventaglio di opzioni sia ampio.

 

Da una sinergia mal riuscita a un’altra più proficua, è utile riportare l’accordo raggiunto tra Fastweb e Huawei, volto a ottenere maggiore produttività nel comparto rete fissa e mobile, senza dimenticare il wireless.

L’accordo appena sottoscritto si inserisce nel nuovo contesto strategico del gruppo guidato da Alberto Calcagno, il cui intento è quello di aumentare la propria presenza nel business mobile, catalizzando l’esecuzione del contratto con Telecom Italia che favorisce la migrazione della sua base di clienti mobili dalla rete H3g alla rete di TI.

 

A questo riguardo, Fastweb potrebbe essere interessata ad acquisire Poste Mobile, l’operatore virtuale di rete mobile (MVNO) di proprietà di Poste Italiane, che vanta più di 3 milioni di sim vendute nel doppio canale customer e business.

 

Tale operazione potrebbe concretizzarsi successivamente alla cessione del 29,7% di Poste Italiane da parte del Mef; quando la quota in questione sarà sul mercato, Fastweb si troverebbe nella favorevole situazione di accrescere la propria presenza sul mercato mobile.

 

Mai come in questo periodo le telecomunicazioni stanno trainando i mercati finanziari.