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Il Mercato Aurifero Rimane Piatto Mentre i Trader Si Muovono Verso Asset Ad Alto Rischio

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jun 24, 2015, 16:58 GMT+00:00

Dopo la divulgazione di una notizia che vede la Grecia offrire una nuova proposta ai suoi creditori, i trader hanno tirato un respiro di sollievo

Il Mercato Aurifero Rimane Piatto Mentre i Trader Si Muovono Verso Asset Ad Alto Rischio

Il Mercato Aurifero Rimane Piatto Mentre i Trader Si Muovono Verso Asset Ad Alto Rischio
Dopo la divulgazione di una notizia che vede la Grecia offrire una nuova proposta ai suoi creditori, i trader hanno tirato un respiro di sollievo trasferendo i propri investimenti verso beni a rendimento maggiore. I “porti sicuri” si muovono in ribasso mentre aumentano i mercati azionari. Mercoledì mattina il mercato aurifero è scambiato invariato a 1.176,50$, leggermente al di sopra del supporto situato alla maniglia dei 1.174,80$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, ad inizio settimana, il prezioso abbia rotto al di sotto dei 1200$ l’oncia mentre le azioni si sono mosse in rialzo sulla scia della nuova proposta presentata dalla Grecia per prevenire il default prima della riunione d’emergenza sulla crisi del debito. Le borse europee e quelle asiatiche si muovono in rialzo poiché le proposte del primo ministro greco Alexis Tsipras  sono state accolte dai funzionari europei, i quali, hanno mostrato come le suddette  potrebbero aiutare i negoziati a Bruxelles, fermi da mesi in un vicolo cieco. Questa mattina l’argento si muove in rialzo guadagnando 50 punti ed è scambiato a 15,787$ poiché i trader hanno approfittato del ribasso dei prezzi per acquistare il metallo a buon mercato, il platino posta un rincaro di 2,10$ per attestarsi su quota 1.066,00$. Un maggiore ottimismo nei negoziati con la Grecia riduce l’appeal dell’oro, tuttavia, il calo del prezioso sarà limitato da un dollaro ribassista. A fronte di ciò, potremmo prendere in considerazione la possibilità di acquistare il metallo giallo ad ogni calo per trarre piccoli profitti. La possibilità di vedere il mercato aurifero tornare al di sopra dei 1200$ sembra alquanto limitata, pertanto, riteniamo che, in uno scenario a breve termine, il metallo giallo finirà col testare la maniglia dei 1160$. Nei prossimi giorni l’argento dovrebbe registrare performance peggiori dell’oro che dovrebbe infatti correggere in rialzo, dopo il brusco calo del generale ottimismo di mercato su una possibile risoluzione delle crisi greca, per raggiungere quota 1190$.

Dopo le nuove proposte presentate da Atene i funzionari dell’Eurozona sono ottimisti sulle prospettive di un accordo per porre fine alla situazione di stallo del debito greco, scenario che riduce l’interesse nell’acquisto del metallo giallo, da sempre considerato come rifugio.

Nelle ultime tre sessioni il mercato si è mosso in ribasso rendendo l’oro vulnerabile alle pressioni esercitate da altri fattori come la prospettiva di un possibile innalzamento dei tassi d’interesse della Federal Reserve, il primo innalzamento in quasi un decennio. Il governatore della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato di voler innalzare due volte  i tassi d’interesse entro quest’anno, una volta a settembre e l’altra a dicembre, fino a quando l’economia sarà in linea con le prospettive. Nel corso della giornata, le previsioni del PIL della Fed di Atlanta hanno mostrato come, nel secondo trimestre, l’economia degli Stati Uniti sembra essere proiettata verso una crescita del 2%. La forza del dollaro, che trae vantaggio dai dati ottimistici degli Stati Uniti, ha innescato ulteriori turbolenze nel mercato aurifero, che è scambiato in dollari e tende a guadagnare quando la valuta perde terreno. Martedì il dollaro statunitense si muove in rialzo raggiungendo i 95,61, tuttavia, perde qualche punto nella sessione asiatica.

Questa mattina il rame rimane invariato a 2,613$, al di sotto del suo range di trading dei 3$. I dati sulle abitazioni statunitensi rilasciati questa settimana continuano a supportare i metalli di base. Il rame si muove in rialzo rimanendo in prossimità dei minimi degli ultimi tre mesi sulla scia di un possibile default del debito greco. Tuttavia, i prezzi del metallo rosso sembrano essere destinati a riprendere una tendenza ribassista poiché la Cina è entrata in un periodo stagionalmente più debole per quanto riguarda la domanda di rame. Nel mese di giugno, l’attività di fabbrica cinese ha mostrato una certa stabilità,tuttavia, si contrae per il quarto mese consecutivo. I metalli di base potrebbero macinare lateralmente nelle prossime settimane sulla scia delle preoccupazioni riguardanti un possibile default della Grecia e un indebolimento della domanda cinese.

 

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