I trader del mercato aurifero restano in disparte nonostante i ripetuti articoli di giornale che continuano a prevedere se l'oro si muoverà in rialzo o in
I prezzi dell’oro si attestano in prossimità dei minimi degli ultimi cinque anni e mezzo di 1.077$ postati a fine luglio. nei prossimi mesi i prezzi del prezioso potrebbero rompere al di sotto dei 1000$ poiché la Federal Reserve sembra essere intenzionata ad innalzare i tassi d’interesse, mossa che renderebbe il metallo giallo troppo costoso per gli investitori dato che il prezioso non matura interessi. Ricordiamo come il prezioso sia considerato un ottimo investimento in tempi di incertezza economica e finanziaria.
A tale proposito, cio sembra opportuno segnalare come mercoledì il mercato aurifero abbia postato i minimi degli ultimi cinque anni e mezzo poiché, a seguito delle dichiarazioni di un funzionario della Rederal Reserve che vedono l’istituto di credito innalzare i tassi di interesse già dal prossimo mese, il dollaro statunitense ha guadagnato ulteriore terreno. Martedì, le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, si muovono nuovamente in ribasso raggiungendo le 21.56 mila once, i minimi da settembre 2008. Stando agli ultimi dati pubblicati sul suo sito web l’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, detiene 670,62 tonnellate di oro.
Dopo che Dennis Lockhart, presidente della Federal Reserve di Atlanta ha espresso il suo giudizio favorevole nei confronti di un innalzamento dei tassi di interesse già dal mese di settembre, il dollaro statunitense espande i suoi guadagni contro yen ed euro. Lockhart, uno degli elettori di quest’anno sul Federal Open Market Committee, ha dichiarato al Wall Street Journal che, per evitare l’innalzamento dei tassi a settembre bisognerebbe assistere ad un “significativo deterioramento” dell’economia statunitense. dopo tre giorni di ribassi, i rendimenti del tesoro degli Stati Uniti hanno postato un rialzo sulla scia delle dichiarazioni di Lockhart e dell’ascesa del dollaro.
La forza del biglietto verde grava sui mercati delle materie prime soprattutto sui metalli industriali. Sul London Metal Exchange sempre più fondi scommettono su un ulteriore ribasso del rame nei prossimi giorni e nelle prossime settimane evidenziando così le aspettative che prevedono un rallentamento della domanda cinese. il metallo rosso guadagna qualche punto sulla scia di un dollaro leggermente in ribasso nella sessione asiatica. La valuta statunitense perde 7 punti per attestarsi su quota 97,90 mentre il rame è scambiato a 2.358$. Gli analisti di Morgan Stanley hanno dichiarato che nel 2015 i problemi legati alle operazioni di rame hanno rimosso 500.000 tonnellate. Ricordiamo come all’inizio dell’anno il metallo rosso abbia postato un rally sulla scia delle interruzioni registrate in diverse miniere di rame che hanno aperto le porte ad una possibile riduzione dell’offerta. Le inondazioni in Cina, una controversia sui pagamenti in Indonesia e un problema elettrico in Australia hanno spinto i trader ad assumere posizioni nettamente ribassiste sul rame per quasi sei mesi, almeno fino a marzo quando le posizioni rialziste hanno riguadagnato terreno