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Il manifatturiero cinese è ancora in contrazione e pesa sulle divise asiatiche

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jun 23, 2015, 16:25 GMT+00:00

Il Kiwi è sprofondato al minimo degli ultimi 5 anni dopo la pubblicazione del dato sul manifatturiero cinese, con l’indice PMI curato da Hsbc nuovamente

Il manifatturiero cinese è ancora in contrazione e pesa sulle divise asiatiche

Il Kiwi è sprofondato al minimo degli ultimi 5 anni dopo la pubblicazione del dato sul manifatturiero cinese, con l’indice PMI curato da Hsbc nuovamente in contrazione. Infatti, pur superando di poco le previsioni della vigilia, la lettura è ancora inferiore al livello 50. Stando ai dati diffusi da Hsbc, l’attività del settore manifatturiero della Cina si è contratta per il quarto mese di fila: a giugno la lettura flash dell’indice PMI si attesta al 49,6 contro il 49,2 di maggio (dato definitivo) e il 49,4 preconizzato da un’indagine di Reuters. Un valore superiore a quota 50 coincide con un’espansione dell’attività, mentre una lettura inferiore a una contrazione. Il Kiwi ha così ceduto 18 punti per attestarsi a quota 0,6846$. Secondo Scoop.nz, i 13 analisti valutari interpellati per un’indagine di BusinessDesk hanno predetto che nel corso della settimana odierna la divisa neozelandese oscillerà fra quota 0,68$ e 0,7120$: di questi, 6 scommettono sull’apprezzamento del Kiwi; 4 sostengono che rimarrà relativamente invariato; 3 ne predicono il deprezzamento. Il dollaro neozelandese sembrava essere uscito momentaneamente dai radar per le attese degli investitori circa l’imminente calo dei tassi d’interesse, cosa poi in effetti avvenuta durante la riunione della Reserve Bank dello scorso 11 giugno. Nell’occasione, il governatore centrale Wheeler disse che il calo dei prezzi dei latticini era alla base del deterioramento della ragione di scambio del paese, anche se ciò ha mancato di tradursi in un deprezzamento del Kiwi.

Il dollaro australiano si è mosso in ribasso assieme al Kiwi, cedendo 25 punti fino a quota 0,7701$ mentre andava rafforzandosi il dollaro Usa dopo la pubblicazione del dato sulle vendite di abitazioni di ieri. Stamattina il biglietto verde viaggia in rialzo di 51 punti fino a quota 95,03. La mossa sembra anticipare il rialzo nei rendimenti dei titoli di Stato a stelle e strisce che hanno risentito della possibilità di assistere a una stance più restrittiva da parte delle autorità monetaria americane. Il miglioramento – sia pur marginale – delle attese di rialzo dei tassi d’interesse Usa potrebbe esser dipeso anche dal dato migliore alle previsioni relativo alle vendite di abitazioni esistenti. A maggio le compravendite sono state pari a 5,35 milioni di abitazioni, il miglior risultato dal novembre 2009.

Il dollaro Usa si è intanto apprezzato nei confronti dello yen, reputato come un bene rifugio relativamente sicuro, mentre inizia a diminuire l’avversione al rischio degli investitori dopo che la Grecia e i leader dell’Eurozona sembrano essere più vicini al raggiungimento di un’intesa sul salvataggio di Atene. Dopo il summit d’emergenza di ieri a Bruxelles in cui diversi partner europei hanno commentato positivamente le ultime proposte di accordo del governo ellenico, il presidente della Commissione Ue Juncker si è detto convinto che questa settimana sarà siglato il piano di salvataggio definitivo della Grecia.

Nel corso della sessione asiatica, l’euro è negoziato in ribasso di 75 punti a 1,1265 dopo che i trader sembrano averne abbastanza di dover seguire le evoluzioni della crisi greca. Il governo di Atene sostiene che l’accordo è ormai a un passo mentre i membri dell’Eurozona ritengono di doversi prendere altro tempo per rivedere la proposta della Grecia. Oggi l’euro si è così deprezzato anche per via delle speculazioni sul fatto che la Repubblica ellenica riuscirà a concludere un accordo ed evitare il default sul debito. Ieri, alla Borsa di Tokyo, l’euro era negoziato a 1,1265$ e 139,95 yen; viceversa, alla Borsa di New York, era negoziato a 1,1340$ e 139,92 yen. Nel corso della sessione statunitense, il dollaro è cresciuto a 123,70 yen da quota 123,38.

L’ottimismo sul destino della Grecia ha dato inoltre il là al rally dei mercati azionari, con l’indice di riferimento di Tokyo Nikkei in rialzo dell’1,46% a metà mattina: si tratta del massimo di metà giornata degli ultimi 15 anni e oltre. La Grecia ha presentato una serie di proposte di riforme economiche per ottenere l’ultima tranche da 7,2 miliardi di euro nell’ambito del programma di aiuti internazionale.

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