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Il Greggio Semina Terrore A livello Mondiale

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Apr 5, 2016, 07:57 GMT+00:00

I prezzi del greggio continuano a seminare angoscia a livello mondiale. Materie prime, titoli azionari e valute in ribasso. Nella sessione del mattino, i

Il Greggio Semina Terrore A livello Mondiale

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I prezzi del greggio continuano a seminare angoscia a livello mondiale. Materie prime, titoli azionari e valute in ribasso. Nella sessione del mattino, i trader hanno spinto in rialzo i future dello yen e dell’oro. I prezzi del greggio perdono 26 centesimi per attestarsi su quota 35.44$ mentre il Brent posta un calo di 18 punti ed è negoziato a 37,51$. Solo pochi giorni fa i prezzi del combustibile hanno mostrato un costante aumento rompendo al di sopra dei 40$. Una brusca inversione di rotta dell’Arabia Saudita rende quasi in possibile un accordo tra i produttori di greggio. Lunedì mattina il combustibile si muove in ribasso sulla scia dell’ultimo rapporto sula produzione iraniana e di una seria di problemi familiari che hanno contribuito al calo del greggio.

Durante il fine settimana, l’Iran ha dichiarato che la produzione del greggio nazionale ha superato i due milioni di barili giornalieri da quando, nel mese di gennaio, le potenze occidentali hanno rimosso le sanzioni. Tale aumento della produzione, che al 1° marzo si attesta in prossimità dei 250.000 barili giornalieri, ha contribuito ad aumentare il già eccessivo surplus dell’offerta mondiale spingendo il combustibile in ribasso. La corrente produzione iraniana si attesta su quota 2,93 milioni di barili giornalieri. La nazione sta lavorando per riconquistare la quota di mercato, soprattutto in Europa, dopo la revoca delle sanzioni internazionali di gennaio. Tale sanzioni avevano ridotto le esportazioni di greggio iraniano da un massimo di 2,5 milioni di barili registrati prima del 2011 a poco più di un milione di barili giornalieri.

Il prezzo del greggio è stato spinto in ribasso anche dalle preoccupazioni che vedono il mancato raggiungimento di un accordo sul congelamento della produzione, approvato nel mese di febbraio.

La scorsa settimana il principe dell’Arabia Saudita, il principe Mohammed bin Salman, ha dichiarato a Bloomberg che non approverà il congelamento della produzione se altri produttori importanti, Iran compreso, non faranno lo stesso.

Nelle prossime due settimane i produttori di greggio si incontreranno in Qatar per discutere la possibilità di congelare la produzione, tuttavia, non é ancora chiaro se tale incontro porterà o meno ad un accordo.

Da metà febbraio il prezzo del greggio é passato da meno dei 30$ al barile al di sopra dei 40$, tuttavia, i timori sulla produzione sono riaffiorati spingendo il combustibile nuovamente in ribasso.

I prezzi del greggio si muovono in ribasso a seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’Iran che si é mostrato intenzionato ad aumentare la produzione e le esportazioni fino a quando non raggiungerà nuovamente la posizione di mercato di cui godeva prima delle sanzioni. A sostegno di tale tesi, l’agenzia semi-ufficiale Mehr ha citato il ministro del petrolio Bijan Zanganeh.

Bloomberg, invece, ha citato il vice principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, affermando che Riyadh sarebbe disposta a congelare i suoi livelli di produzione solo se l’Iran e gli altri principali produttori faranno altrimenti. Il surplus mondiale dell’offerta ha innescato un calo dei prezzi del greggio di 70% dal 2014.

Tuttavia, stando a quanto riportato dal Mehr, il signor Zanganeh ritiene ” che il raggiungimento di un accordo relativo al congelamento della produzione ai livelli di gennaio tra i membri Opec e i membri non Opec come Arabia Saudita e Russia sia un passo positivo per il mercato”.

Per gran parte del 2016, il greggio e le azioni sono state negoziate in una correlazione insolita, infatti, in un primo trimestre piuttosto instabile il combustibile ha mostrato una propensione al ribasso e un’altrettanta pressione rialzista. Gli analisti, tuttavia, ritengono che una rottura al di sotto dei livelli mostrati dal rapporto trimestrale possa avere forti ripercussioni sui mercati. Martedì, le borse asiatiche e le attività ad alto rischio si muovono in ribasso sulla scia delle pressioni esercitate da un ribasso dei prezzi del greggio e dalle contrastanti dichiarazioni della Federal Reserve sulle prospettive di un innalzamento dei tassi di interesse.

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