L’indice Ism del settore manifatturiero per il mese di agosto ha segnato 49,4, il minimo da gennaio. Al contempo, l’indice Markit dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero era a 52,0. Una cifra maggiore di 50 indica espansione, mentre una cifra inferiore a tale soglia suggerisce contrazione.
Per Peter Cardillo, capo economista per i mercati di First Standard Financial, “Quello di Ism è un dato decisamente negativo. Mostra, infatti, che il settore manifatturiero è nuovamente in recessione e apre la strada al mantenimentod ei tassi invariati da parte della Fed a settembre.”
Le prime richieste di sussidio di disoccupazione settimanali sono state 263000, in linea con le stime. Tuttavia, nel secondo trimestre, la produttività è scesa a un tasso annualizzato dello 0,6%. La lettura, seppur coerente con le aspettative, è peggiore del dato precedente del -0,5%.
La spesa per l’edilizia ha offerto un’ulteriore delusione, registrando lo 0,0%. I trader aspettavano un risultato dello 0,6%.
Il Dow Jones ha inizialmente perso circa 100 punti, ma ha poi recuperato per trascorrere gran parte della sessione in ribasso di circa 75 punti. Lo S&P 500 ha ceduto circa lo 0,6%. Il NASDAQ è sceso di circa lo 0,4%. Tutti i tre indici principali avevano aperto in rialzo, ma hanno poi invertito la tendenza. Il settore finanziario è quello che ha registrato le perdite maggioro, soprattutto per quanto concerne i titoli di alcune tra le banche principali.
Nella giornata di giovedì, il prezzo del greggio degli Stati Uniti si è mosso in forte ribasso. I contratti future ormai prossimi alla scadenza a ottobre sono scesi a 43,38$, perdendo 1,33$ ossia il 2,90%. Il principale fattore del declino è stato costituito dalla preoccupazione per l’offerta. I trader continuano, infatti, a reagire ai dati pubblicati nella giornata di mercoledì dall’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia, che hanno mostrato un incremento delle scorte superiore alle aspettative.
