Stamattina i trader asiatici continuano a sostenere il rialzo del dollaro, scambiato a 98,35 dopo che gli speculatori hanno avuto modo di interpretare
L’euro è affondato al di sotto di quota 1,08 dollari, cedendo lo 0,25% a 1,0778, mentre la divisa Usa si portava a 120,10 yen, perdendo il -0,14% ma rimanendo comunque al di sopra del minimo giornaliero inferiore ai 120 yen. L’euro sta vivendo un vero e proprio conto alla rovescia mentre continua a montare il confronto fra la Grecia e la Germania. Secondo le agenzie, il conflitto si starebbe facendo più duro ogni giorno che passa, tanto da far aumentare le probabilità di un fallimento dei negoziati per incrementare il piano di salvataggio di Atene o di un rifiuto alle ultime proposte del governo Tsipras. Gli analisti sono convinti che oggi la Grecia rimarrà ufficialmente a corto di liquidità. Nel corso degli ultimi giorni, sembrava che Atene fosse riuscita a scongiurare la minaccia della bancarotta: in qualche modo aveva infatti trovato i fondi necessari a ripagare le centinaia di milioni di dollari dovuti al Fmi. Ora però il governo greco ha ammesso che le casse del paese sono praticamente vuote, facendo preoccupare seriamente i suoi partner europei. E mentre i negoziati sembrano essere giunti a un punto morto, si fa sempre più vicina la scadenza (9 aprile) entro cui Atene dovrà rimborsare il Fmi e detentori dei suoi titoli sovrani; il rischio è che, trovandosi a corto di liquidità, le autorità elleniche finiscano per rimettere in piedi i controlli sui movimenti di capitale o introdurre la circolazione di una moneta parallela all’euro. La deadline finale dipenderà dal sistema bancario greco – sempre più a rischio insolvenza – e dalla sua capacità di mantenere in piedi l’attività economica nel paese.
Martedì la sterlina si è mossa in rialzo sull’euro dopo che i dati economici hanno mostrato una crescita netta da parte del terziario britannico nel corso di marzo; ulteriori guadagni sono stati impediti dall’incertezza che aleggia sul paese in vista delle elezioni politiche del prossimo mese. L’indice PMI terziario curato da Markit è lievitato al massimo degli ultimi mesi, raggiungendo quota 58,9 dal 56,7: l’impressione è che nel complesso la crescita economica del Regno Unito abbia acquistato slancio nel corso del primo trimestre 2015. Il cross EUR/GBP è negoziato a 0,7244 in ribasso di 6 punti per via della debolezza dell’euro; nei confronti del dollaro Usa, la sterlina ha guadagnato 10 punti sino a 1,4878. In questo frangente, i trader non smettono di monitorare gli eventi sul fronte politico britannico poiché è sempre più vicino l’appuntamento elettorale di maggio.
Il biglietto verde ha toccato un minimo a 119,65 yen dopo che la Banca del Giappone ha scelto di non modificare la propria politica monetaria nonostante il rallentamento dell’inflazione. Il governatore Kuroda ha detto che alla luce della manovra espansiva dello scorso ottobre, il rallentamento della crescita dei prezzi non ha intaccato le aspettative inflattive future, riducendo così le possibilità di assistere a un’espansione del programma di acquisto titoli dell’istituto centrale nei mesi a venire. Lo yen muove in rialzo portandosi a 120,33 nel corso della sessione asiatica, supportato dal forte dollaro.