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Il dollaro fa marcia indietro

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Mar 27, 2017, 15:56 UTC

I mercati non parevano avere reagito troppo negativamente alla mancata abrogazione dell'Obamacare. Nella serata di venerdì, il Dow Jones ha, infatti,

Il dollaro fa marcia indietro

I mercati non parevano avere reagito troppo negativamente alla mancata abrogazione dell’Obamacare. Nella serata di venerdì, il Dow Jones ha, infatti, ceduto soltanto lo 0,29%, pari a 60 punti, e l’indice del dollaro spot si è mosso in ribasso di appena lo 0,13%.

Forse i mercati erano in stato di shock o si attendevano i dati sulla sessione asiatica. A ogni modo, nella giornata di oggi, l’effetto Trump è notevolmente negativo. Verso l’inizio della sessione europea, l’indice del dollaro spot perde, infatti, lo 0,48%.

Si attendeva una risposta certamente più aggressiva. La mancata abrogazione della riforma sanitaria voluta da Obama e le prossime mosse dell’amministrazione repubblicana indicheranno se l’effetto Trump, che nel fine settimana precedente le elezioni spinse il Dow Jones da livelli inferiori a quota 18000 a quota 21000 e l’indice del dollaro spot da quota 97,065 al massimo annuale di quota 103,82, abbia virato in negativo.

All’avvio della sessione europea, le borse si muovono in ribasso. Il Dow Jones registra la perdita di 169 punti a causa dell’avversione al rischio, che spinge l’oro in rialzo dell’1,17% a 1258,55$ e la coppia USD/JPY in ribasso dell’1,03%.

Il deprezzamento si verifica con i mercati che continuano a chiedersi se l’amministrazione repubblicana presenterà, prima o poi, le promesse e tanto discusse misure di stimolo dal valore di due miliardi di dollari.

Se si considera che il Partito Repubblicano detiene la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, non pare andare molto bene per Trump. Se già l’abrogazione dell’Obamacare è stata respinta, si può immaginare come andrà a finire con l’approvazione della riforma del sistema tributario.

Il pessimismo per la mancata abrogazione della riforma sanitaria voluta da Obama potrebbe essere eccessivo. Naturalmente, non ci si aspetta che i quattro anni di amministrazione repubblicana siano un continuo fallimento. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi alla Camera dei Rappresentanti, ci si chiede se Trump sia in grado di unire l’America se non è in grado di tenere unito il Partito Repubblicano.

Cominciano a circolare delle voci secondo cui lo yen dovrebbe scendere al di sotto dei 100¥. Di tale mossa gioverebbe l’euro che, qualora il pessimismo dovesse persistere, potrebbe salire a 1,15$. Le speranza di reflazione hanno spinto il dollaro, grazie alle aspettative di una politica monetaria più restrittiva da parte della Fed.

La volatilità è stata piuttosto stagnante a causa dell’incertezza e, quando i mercati si sono finalmente mossi, il rialzo è stato causato da poco più che delle promesse.

A causa dell’assenza di dati macroeconomici durante la sessione degli Stati Uniti, gli investitori avranno ben poco da prendere in considerazione, a parte le promesse di Trump sulle misure di stimolo e sulla riforma del sistema tributario. In particolare, i mercati devono valutare se queste rimarranno soltanto delle promesse o verranno votate dalla maggioranza repubblicana al Congresso.

L’amministrazione Trump si trova in difficoltà, specialmente se si considera la questione del tetto del debito che dovrà affrontare nei prossimi mesi. Chi pensava che Trump avrebbe avuto le mani libere, si sbagliava.

A ogni modo, che fosse giusto abrogarlo o meno, l’Obamacare non era di particolare interesse per i mercati. Gli investitori guardano, infatti, alla riforma del sistema tributario e alle misure di stimolo.

La lezione è stata appresa e difficilmente Trump continuerà a fallire. Il deprezzamento del dollaro è certamente visto con favore dell’amministrazione. Tuttavia, si daranno certamente delle possibilità per quanti hanno perso l’ultimo rialzo.

Durante la giornata, il dollaro dovrebbe continuare a muoversi in ribasso e l’avversione la rischio dovrebbe persistere. Nel corso della settimana, un deprezzamento più grave dovrebbe verificarsi soltanto se il Dow Jones crollasse nella serata di oggi. Alla redazione di questo articolo, le perdite del Dow Jones scendevano a 134 punti. La coppia USD/JPY ha sperimentato una lieve ripresa, salendo ai 110,236¥. L’oro si attesta a 1258,22$, registrando un rialzo intragiornaliero dell’1,18$. L’indice del dollaro spot risale dal minimo intragiornaliero di quota 99,038 a quota 99,135, subendo una perdita giornaliera dello 0,48%.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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